Milano si prepara a gestire lemergenza profughi in arrivo dal Nordafrica. Tre strutture sarebbero già state individuate per ospitare almeno 350 rifugiati: oltre alla caserma Mameli di viale Suzzani, è stato allestito un centro di accoglienza con una capienza per 200 persone, e unaltra struttura, con soltanto una ventina di posti, la cui ubicazione ancora non è nota. Su richiesta del ministero dellInterno, dunque, la Prefettura ha condotto un censimento delle strutture disponibili per laccoglienza dei profughi.
Nei giorni scorsi, lassessore regionale alla preotezione civile Romano La Russa aveva parlato di un flusso di circa 100mila stranieri in arrivo in Lombardia. Il prefetto Gian Valerio Lombardi, però, frena: «Se si vuole stare con i piedi per terra non si possono fare previsioni nè sugli arrivi nè su quanto potrebbe costare lospitalità per gli immigrati alla città di Milano». Ieri, la Russa ha ribadito le proprie preoccupazioni. «Massima allerta per i delinquenti e gli estremisti religiosi che, infiltrati tra le migliaia di immigrati in fuga dallAfrica, potrebbero giungere in Italia e in Lombardia».
Anche il vicesidanco e assessore alla Sicurezza riccardo De Corato chiede grande attenzione da parte delle forze dellordine. «È necessario che i Cie così come i centri di accoglienza siano presidiati da pattuglie miste di militari, carabinieri e polizia. Lallarme lanciato dal capo della polizia Antonio Manganelli sul rischio infiltrazioni terroristiche, in seguito alle fughe dai territori dove sono in atto guerre civili, deve avere una risposta anche sulpiano operativo».
I musulmani di Milano, intanto, pregano per le vittime degli scontri in Libia. «Basta massacri, viva la lotta dei nostri fratelli libici», è stata la frase conclusiva della preghiera al Palasharp.
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