Prostituzione Arrestata a Lodi una banda di sfruttatori dell’Est

Un anno di indagini per i carabinieri lodigiani con quelli milanesi: tre giorni fa, 8 arresti nell'ambito dell'operazione Asgje (ossia «niente»: la principale attività dei coinvolti) grazie anche ai militari di Ravenna e Forlì. Per sfruttamento della prostituzione e di manodopera clandestina, sequestro di persona, lesioni e minacce: le manette sono scattate per sei albanesi e due ucraini, tutti pregiudicati, con decine di alias e amici di lunga data, sette dei quali stanziati a Milano, tre donne, meretrici prima della «carriera». Tutti tra i 37 e i 24 anni d’età, sono accusati di aver gestito lucciole dall’Est (che attiravano in Italia con ben altre promesse) su Binasca, Paullese e Vigevanese. Il 5% dei guadagni andava a loro, per vite tra bar e locali «in», il resto alle donne schiavizzate. All' affitto pensavano gli sfruttatori in appartamenti di Milano, per controllarle meglio. Donne cambiate spesso, un centinaio all’anno, anche clandestine e trattate come auto: per decidere se la donna era abbastanza giovane gli otto al telefono si dicevano: «In che anno è stata immatricolata?». Tutto parte dalla denuncia presentata nel lodigiano a dicembre 2007 da una prostituta che, ignara di tutto, aveva invaso il loro territorio ed era stata rapita, picchiata e cacciata via.

I militari hanno sequestrato agli arrestati 20 cellulari, 30 sim e 25mila euro in contanti. Il gip di Lodi Michela Versini aveva siglato 14 provvedimenti di custodia cautelare in carcere: sei del gruppo rimangono latitanti.

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