Protesi dentarie all’avanguardia messe a punto da ricercatori genovesi

La rivoluzione delle protesi dentarie parte dalla Lanterna. Esattamente dall'Università degli Studi di Genova, facoltà di Medicina e Chirurgia del reparto di protesi e implantoprotesi, che ha ideato il «Columbus Bridge Protocol». La nuova tecnica, made in Genova supera l'applicazione della dentiera tradizionale con trattamenti innovativi, riducendo i tempi, il numero degli interventi e il costo finale. Trecento già i pazienti trattati in reparto, che hanno scelto l'applicazione di impianti fissi, attraverso interventi che scendono a quattro, invece che otto, e risolvono il problema in 36/48 ore invece che un anno. Il nuovo protocollo, frutto dell'esperienza impianto-protesica maturata nella Scuola Protesica dell'Università diretta da Paolo Pera che annovera nel gruppo anche Tiziano Tealdo e Marco Bevilacqua, mira a colmare le lacune in campo scientifico sulla riabilitazione implantare della parte superiore della bocca, con procedure immediate, vale a dire con la consegna dei denti fissi nell'arco di uno o due giorni. Il «Columbus Bridge Protocol», descritto dettagliatamente nel libro di recente pubblicazione dalla casa editrice scientifica «Quintessenza Edizioni», varca così i confini regionali, e diventa oggetto di traduzioni e di riconoscimenti in campo internazionale. Afferma Paolo Pera: «Le peculiarità del protocollo sono diverse. Innanzitutto si riduce il numero degli impianti inseriti nel mascellare superiore; c'è poi l'utilizzo di impianti lunghi, inclinati se necessario, per sfruttare al meglio tutto l'osso residuo di cui dispone il paziente e maggiore stabilità della dentatura artificiale fissa. Si escludono così tecniche di innesto di osso che comportano per il paziente un allungamento dei tempi di cura e un aumento dei costi. In conclusione - aggiunge - il protocollo ha il vantaggio di essere una nuova tecnica ambulatoriale, l'intervento viene realizzato in anestesia locale senza bisogno di ospedalizzazione. Il trattamento ha poi una valenza psicologica molto positiva, legata alla riduzione dei tempi, del dolore e dei costi». E la Scuola Protesica di Genova, per distinguere la propria tecnica, ha ritenuto intitolarla a Cristoforo Colombo. «Il grande navigatore ligure - spiega Pera - non inventò le Americhe. Le Americhe esistevano già prima che Colombo indicasse il percorso che consentisse alle società dell'epoca, di raggiungerle e utilizzarne le immense risorse naturali. Analogamente, il Columbus Bridge Protocol non ha la pretesa di aver inventato gli impianti dentali, ma si propone di definirne un percorso nel rispetto della riabilitazione del mascellare superiore, e di mantenere un risultato terapeutico nell'interesse del paziente». Il gruppo di lavoro che opera nel reparto di Protesi e Amplantoprotesi (ospedale San Martino, padiglione IV, secondo piano) guidato da Pera dal 1997, oltre a svolgere attività di cura, si occupa anche di ricerca finalizzata allo studio di nuove metodiche e di didattica per odontoiatri e igienisti dentali nell'ambito dei corsi di laurea relativi alla facoltà di Medicina e Chirurgia. Il servizio applica, per le terapie erogate, un tariffario approvato dagli organi accademici, con il reinvestimento degli utili, per il miglioramento del reparto e quindi della ricerca e dell'insegnamento. Questo significa, che si può anche arrivare a risparmiare il 20% rispetto alle strutture private. Si aggiunga poi che il reparto ha concluso una convenzione con il Municipio di Levante che prevede una diminuzione dei costi per tutti i trattamenti base, da applicare alle fasce economicamente più deboli.

«È bene precisare - puntualizza Pera - che noi lavoriamo con una tempistica più lunga. Richiediamo ai nostri pazienti una disponibilità di tempo maggiore rispetto alle terapie esterne. Perché nel frattempo facciamo anche didattica e ricerca sui casi in reparto».

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