Mentre a Palazzo Marino si discute dellaumento delle tariffe dellacqua, in Regione Lombardia si lavora alla bozza della legge che determinerà una nuova gestione del servizio idrico. Bozza che prevede leliminazione degli Aato, le autorità di ambito territoriale ottimale, e laffidamento del servizio alle province. Con la sola eccezione di Milano, dove le competenze per lacqua rimangono in mano al Comune.
La Upl, lunione delle province lombarde, prima che il documento steso dallassessorato di Marcello Raimondi al Pirellone diventi legge e arrivi in giunta (il 5 agosto), propongono alcuni suggerimenti. Innanzitutto si oppongono allidentificazione di Milano come «isola separata dal resto» e, in sostanza, chiedono che, in unottica di città metropolitana, ci sia un unico referente provinciale. Altrimenti, si corre il rischio di bollette dellacqua diverse da un comune allaltro allinterno della stessa provincia.
Le province inoltre si oppongono alla proposta di unazienda speciale che rischierebbe di diventare solo un «poltronificio». E poi propongono di allungare da dieci a ventanni il periodo di durata della gestione del servizio idrico perché ci possa essere il tempo per intervenire su acquedotti o lavori sulla rete idrica.