La Provincia finanzia un corso di cinese

Marzia Fossati

La Cina è vicina. «Era il nostro motto quando eravamo studenti, e ora la Cina è vicina davvero!». Scherzano il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, e l’assessore alla pubblica istruzione, Eugenio Massolo, principali promotori del primo corso curricolare di lingua cinese in Italia che, grazie al finanziamento di 26mila euro messo a disposizione dalla Provincia, si svolgerà al liceo linguistico Deledda a partire da questo anno scolastico 2005/2006. Il corso, a cui dovrebbe appaiarsi presto, previo raggiungimento di un numero minimo di partecipanti, anche una versione pomeridiana per adulti, è frequentato da 29 ragazzi di cui due cinesi, e si propone essenzialmente lo studio dei 3000 vocaboli più comuni della lingua mandarina, quelli sufficienti ad intavolare una comune conversazione, visto che l’ultimo vocabolario di cinese corrente ne conta addirittura 54mila. Gli attuali studenti del corso definiscono «un pò difficile» lo studio degli ideogrammi, anche se la professoressa Fan Hong ha preferito iniziare lo studio di questa complessa lingua orientale dalla fonetica, concentrandosi per ora sulla pronuncia.
Non esistendo negli organici dello Stato italiano cattedre per l’insegnamento della lingua cinese, il corso curricolare poteva essere attivato esclusivamente in un liceo come il linguistico Deledda che, essendo paritario, oltre che di altissimo livello, non è soggetto all’attribuzione degli organici da parte della direzione scolastica regionale. Le ore di cinese, inserito tra le materie di insegnamento fino alla maturità, saranno sei alla settimana nel primo biennio, per ridursi a cinque nei tre anni restanti. Per quanto invece riguarda il programma complessivo del quinquennio, grazie alla preziosa collaborazione della comunità cinese e delle autorità consolari, è arrivato direttamente da Hong Kong un corso completo di lingua e letteratura mandarina composto da ben quindici tomi, che ovviamente andrà riadattato per renderlo accessibile alle umane possibilità di normali studenti italiani di 15 anni.


Il presidente Repetto, convinto di come questo «ponte importantissimo per la conoscenza reciproca tra lingue e culture diverse rappresenti un grande opportunità per lo sviluppo economico ligure in vista dei rapporti sempre più stretti tra il nostro territorio e il mondo cinese», propone l’istituzione di borse di studio per i tre o quattro studenti più meritevoli, che permetta loro trasferte premio in Cina. A patto però che, nella graduatoria dei migliori, i due cinesi partano con dieci punti di penalità.

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