Se Guido Podestà si sente più sicuro, altrettanto non si può dire di Filippo Penati che sogna il ballottaggio. Già, il candidato Pdl alla presidenza della Provincia di Milano avverte il profumo della vittoria al primo turno. Ma il presidente uscente di Palazzo Isimbardi sente che lo sfidante non arriva al 50,1 per cento.
Finale di una campagna elettorale che, dicono dal Comune, ai seggi ha raccolto un’affluenza pari al 69,9 per cento contro il 73,2 del 2004: 3,3 per cento in meno di milanesi ai seggi. Diserzione che secondo entrambi i candidati richiederà una «seria e profonda riflessione». Ma dal quartier generale del Pdl, tra analisi e raffronti, si arriva a una conclusione: alle urne sono mancati, almeno in parte, i voti della sinistra. Come dire: dopo cinque anni di governo la sinistra non ha votato Penati.
E mentre Podestà chiosa «siamo in vantaggio» ma anche «se fossimo al 49, 9 non ci spaventa il secondo turno», Penati capisce che stavolta è la sfida della sua vita e con tutta la forza spera di spostare il finale tra quindici giorni. Oggi si saprà la scelta fatta nell’urna dai milanesi.
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