Federico Quaranta più che un conduttore è un cantastorie, un narratore-viandante che cerca di conoscere l'Italia attraverso i territori (in gran parte percorsi a piedi), ma soprattutto attraverso le persone che ci vivono, usando un linguaggio semplice ma colto. Da domani con Il provinciale, insieme ad Angela Rafanelli, affronterà una sfida ancora più rischiosa: andare in onda il sabato sera su Raitre (21,45) contro i colossi di Raiuno e Canale 5. Ma per un programma di divulgazione non è un problema. «Finalmente - spiega - abbiamo trovato il posto che merita. In una serata che normalmente prevede programmi popolari, noi abbiamo scelto di raccontare storie del popolo». Un programma da non perdere che racconta i territori dal punto di vista antropologico, le storie delle persone, le tradizioni. «A guidare le nostre scelte sono sempre le storie che ci colpiscono. Storie che hanno costruito l'immaginario di tutti e hanno determinato il carattere del nostro Paese e la sua sensibilità».
In questa tranche di puntate si parte con una vicenda poco conosciuta che riguarda Giuseppe Verdi (e se ne parla tra Milano e Parma con Elio e Gene Gnocchi), poi si va a Genova per il movimento della canzone d'autore.
Il percorso continuerà a Napoli per comprendere quanto il vivere con i piedi su una terra vulcanica abbia generato una creatività unica e infine si arriverà in Umbria per esplorare le esperienze monastiche di San Benedetto e San Francesco. Da sabato 24, alle 12 su Raiuno, Quaranta sarà anche impegnato con Linea verde start: sei puntate in cui incontrerà i protagonisti della sapienza artigiana.
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