Milano lo aspettava da quattordici anni. Il sindaco Letizia Moratti ieri mattina in giunta ha chiesto persino un applauso per lassessore allArredo Urbano Maurizio Cadeo che è riuscito a far approvare pochi giorni fa in consiglio comunale il nuovo regolamento della pubblicità, che porterà alle casse dellamministrazione fino a venti milioni di euro in più allanno, da reinvestire in primis per opere di arredo per la città.
Il via libera ha richiesto un braccio di ferro dellassessore con la stessa maggioranza - che ha presentato allinizio una pioggia di emendamenti - e più sedute del previsto. Non a caso, sia Cadeo che il vicesindaco Riccardo De Corato ci hanno tenuto a ringraziare «il centrosinistra per aver garantito il numero legale, ha compreso limportanza del documento per il bene dellamministrazione». Alla fine, ammette Cadeo, sono passati «quegli emendamenti che miglioravano il testo senza stravolgerlo, come quello sugli impianti mangiasmog proposto dalla maggioranza e quello, avanzato dallopposizione, che prevede la pubblicità sugli stabili comunali per incassare utili da reinvestire in servizi».
Col nuovo regolamento aumenta del 40 per cento la superficie destinata alla pubblicità, ma i maxicartelloni lasciano il centro, ad eccezione di quello di Armani in via dellOrso, quello in via Torino di fronte alla Fnac e il DieselWall alle Colonne di San Lorenzo, perché considerati teli pittorici o storici. Via libera agli spot anche sui teatri per dare un concreto aiuto (economico) alla cultura milanese. Tempi più stretti per ottenere le autorizzazioni e il Comune «apre» allinnovazione tecnologica, con particolare attenzione al risparmio energetico e alluso di prodotti che combattono linquinamento.
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