Si decide tutto il 17 dicembre al «Ferraris». Il Genoa torna dalla trasferta a Praga contro lo Slavia con un punto che fa morale e, complice la sconfitta del Lille sul campo del Valencia (3-1 per gli spagnoli), e soprattutto classifica. Morale. Come se ce ne fosse stato bisogno dopo la vittoria nel derby. Quello sceso in campo ieri sera è stato un Grifone più accorto, meno grintoso e offensivo ma non disattento: le teste dei giocatori erano a Praga e non sono rimasti sotto la Nord a festeggiare. Anche perché la gradinata rossoblù si è spostata di qualche chilometro: infatti, la festa più grande è quella sugli spalti dove la sfida tra i cinquemila tifosi che da Genova sono volati a Praga, e i supporters dei padroni di casa è accesissima e a colpi di coreografie anche durante la gara.
Venendo alla partita. Nel primo tempo i rossoblù tengono il campo lasciando qualche sfuriata ai velocissimi cechi ma trovando la prima vera occasione da gol della partita (25) con un sinistro incrociato e potente di Crespo in area che trova la risposta di Romanovs. Quattro minuti dopo rovesciamento del fronte: un gol di Vlcek sugli sviluppi di un calcio dangolo è annullato per offside mentre Scarpi chiude la porta allo scadere del tempo su Hlousek respingendo di pugno un diagonale violento.
Nella ripresa Gasperini prova a dare movimento al Genoa togliendo Crespo e Juric dopo sette minuti e preferendogli Sculli e Criscito: qualche tentativo cè ma conclusioni verso Romansov non se ne vedono. Dallaltra parte, invece, il guizzo non manca: al 12 una punizione di Grajciar colpisce la traversa. Quindi cè lo Scarpi show ottimo a sventare un destro di Vleck (18) e determinante nel ribattere in angolo un tiro di Kores scappato a Modesto (27). Nel finale una serie di azioni dei padroni di casa metteono in difficoltà la retroguardia genoano che riesce comunque a salvarsi. Classifica: Valencia 9 Genoa, Lille 7, Slavia Praga 3.
GENOA
SCARPI 7.5
Le sue parate sono seguite dallovazione della panchina. È in serata di grazia: un miracolo dietro laltro.
PAPASTATHOPOULOS 6.5
Il migliore nella difesa rossoblù Cerca sempre lanticipo sullavversario, quando lavversario scappa lo segue come un cane corre dietro allosso .
BIAVA 6
Il compito lo fa.
BOCCHETTI 5.5
Troppa leggerezza, meno male che Scarpi cè.
TOMOVIC 6
Ha personalità e trova giocate efficaci.
ZAPATER 5.5
Il Gasp lo richiama spesso perché lo pizzica fuori ruolo.
JURIC 6
In assoluto il centrocampo tiene, lui (ogni tanto) si prende qualche pausa. (dal 7 st Criscito 6.5 inedita versione da centrocampista centrale. Concreto e pulito: perché no?)
MODESTO 5
Dalla sua parte Grajiciar e Vlcek hanno spazi infiniti. Serata non strepitosa.
MESTO 5.5
Ci si aspetterebbe qualche affondo in più. Un cross da fondo area o qualche taglio verso il centro che possa regalare la giocata vincente (dal 30 st Palladino sv )
FLOCCARI 6
Uomo di movimento ma non vede la porta. Suchy gioca a fare il francobollo e usa lattaccante genoano come busta su cui appiciccarsi.
CRESPO 5.5
«Valdanito» gioca sul limite del fuorigioco, pronto a scattare per cambiare la partita: su quel filo basta un millimetro per essere oltre e quelloltre lo tocca spesso. Esce non certo felice per la sostituzione.(dal 7 st Sculli 6.5 lintensità con cui affronta le partite è sempre da 10 e lode, non è un caso se il Genoa, dopo il suo ingresso, ha innestato una marcia in più)
All.
Il Genoa versione 4-4-2 è un po meno offensivo ma lascia qualche vuoto sulla fascia sinistra complice una serata non esaltante di Bocchetti e Modesto. Pretende più cattiveria dai suoi attaccanti per avvicinare la pratica qualificazione.
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