Quadrante «traforato» con la riserva di carica

Paul Picot festeggia i 30 anni di attività con una versione speciale dell’Atelier con il movimento «regulateur»

È molto difficile, dopo aver ottenuto un notevolissimo successo, proseguire sulla strada dell'eccellenza, rispondendo appieno alle attese di un pubblico sempre più esigente. Così, Paul Picot non si è fermata in contemplazione del Technograph, cronografo affermatosi nel 2005 ma al contrario, la maison di Le Noirmont dimostra una grande capacità nel gestire al meglio il proprio percorso sul mercato dell'alta orologeria. Conseguentemente, la scelta ha preso le mosse dallo storico connubio tra la linea top della maison, espressione dello spirito della manifattura ossia l’Atelier, e uno dei fiori all'occhiello di Paul Picot sotto il profilo tecnico, ossia il movimento régulateur con riserva di carica e data. Una volta stabilite queste premesse, Paul Picot ha provveduto a traforare il quadrante, lasciando solamente le scale di misurazione delle cinque indicazioni previste - ore al 12, minuti periferici con lancetta centrale (di tipo Pomme, anch'essa scheletrata all'estremità) , riserva di carica al 3, piccoli secondi al 6 e datario analogico al 9 - ed aprendo, così, alla vista i dispositivi meccanici sottostanti in movimento. Uno splendido colpo d'occhio - nel quale evidenziamo in particolare il sistema differenziale brevettato per l'indicazione della riserva di carica - incorniciato da una cassa da 42 millimetri di diametro, rifinita cannelé su carrure, lunetta e fondello e con la corona protetta da due apposite spallette fissate con viti; le anse sono saldate, scanalate e con viti sovradimensionate esterne ad assicurare l'adattamento del cinturino sulla barretta telescopica. Il calibro meccanico automatico PP1100 è certificato cronometro dal C.O.S.C., scorre su 30 rubini, oscilla a 28.800 alternanze/ora e presenta finiture a Côtes de Genève, viti a testa piatta lucidate a specchio, massa oscillante in oro 18 carati. Impermeabile fino a 50 metri, l'Atelier Squelette Open Face di Paul Picot è proposto con cinturino in coccodrillo, nella versione in acciaio (200 esemplari, 10.800 euro) e in oro rosa (30 esemplari, 17.550 euro). Accanto a questa splendida celebrazione di un importante anniversario, è interessante presentare un'anima completamente diversa e, per certi versi, opposta di Paul Picot: l'anima sportiva, aggressiva, amante delle sfide verso il cielo da un lato e agli abissi marini dall'altro. Ci riferiamo alla collezione Plongeur C-Type, nata nel 2000 e via via arricchitasi di nuovi esemplari e versioni. In questo 2006 ha fatto il suo esordio il Carré Chrono, raro esempio di modello subacqueo con cassa di forma. Questa, massiccia e imponente, con pulsanti a sezione rettangolare è interamente incurvata (lunetta, carrure e fondello), a conferma della complessità realizzativa della struttura: solo la lunetta, anch'essa carré, rispetto ai Plongeur rotondi, è fissa e non girevole unidirezionale.
Sono state mantenute, invece, le guarnizioni gialle a vista, sulla corona e tra lunetta e carrure, che rendono immediatamente riconoscibile il modello. Il movimento adottato ha una base automatica ETA con modulo cronografico DD 2021 e l'impermeabilità è garantita fino alla pressione di 20 atmosfere.

Sul quadrante nero opaco, con i tipici indici quadrati riempiti di superluminova, scala della minuteria e piccole sfere riprendono il colore giallo delle guarnizioni e del cinturino in caucciù inciso carré: la chiusura déployante è solida e massiccia e dotata di prolunga ripiegabile per poter indossare l'orologio in immersione sopra la muta. Il Plongeur C-Type Carré Chrono è prodotto in serie limitata di 999 pezzi e costa 4.230 euro.

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