Quando il calcio fa fare le ore piccole ai consiglieri

Erano due anni che la famiglia Fossati minacciava di trasferire il titolo sportivo della Sammargheritese a Rapallo se non fosse riuscita a vendere la società. Solo adesso, a giochi fatti, la vicenda approda in consiglio comunale sotto forma di mozione di sentimento. E contribuisce a far slittare a notta fonda la riunione, chiusa alle 3 e mezza, per essere ripresa il giorno dopo. Nella seduta di giovedì, dedicata al bilancio consuntivo e della richiesta di lottizzazione di 18500 metri quadri di terreno presentata dal proprietario degli stessi, il deputato del Pdl Roberto Cassinelli, si insinuano così «105 anni di storia calcistica. Persi». Il virgolettato è di Andrea Bernardin, che individua «una precisa responsabilità da parte dell'amministrazione». Il sindaco, Claudio Marsano, si dice «convinto che il Comune non debba interessarsi di compravendite ma dei settori giovanili, che continueranno ad esistere grazie alle altre società cittadine». Sposa la tesi anche il vice-sindaco, Gianni Costa. «All'inizio degli anni Novanta - afferma - i Fossati hanno acquistato la società in interregionale e sono stati responsabili di un'immediata retrocessione. A titolo personale ho cercato potenziali acquirenti, ma ho dovuto prendere atto che in città nessuno è interessato alla squadra». Riaffiorano vecchie ruggini: nonostante le richieste di parte della città di puntare sui ragazzi di «Santa», Gianni Fossati avrebbe sempre preferito investire su giocatori provenienti dalla «sua» Genova, «pagati anche cinquemila euro al mese - tuona ancora Costa - Sono questi i valori dello sport dilettantistico?».

Va meglio, fortunatamente, ai valori dell'ultimo bilancio: il 2007 ha registrato un avanzo di amministrazione di 100.000 euro e rotti. Le altre pratiche, tra cui lo strumento urbanistico attuativo presentato da Cassinelli, slittano a venerdì sera.

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