Quando Firenze inventò lo show del made in Italy

È il 12 febbraio 1951 la data in cui nasce a Firenze la moda italiana, grazie alla lucida follia di Giovanni Battista Giorgini che a villa Torrigiani presenta a cinque compratori americani le creazioni di alcuni importanti stilisti. Il 22 luglio 1952 la moda italiana sposa Pitti, un nome che allora evocava «solo» il Rinascimento e uno dei più bei palazzi fiorentini. Da quel lontano 1952 Pitti e moda sono sinonimi. Firenze, con un crescendo senza soste, divenne in pochi anni la capitale del fashion, in contrapposizione con l’allora intoccabile Parigi. La Sala Bianca di Pitti, uno degli ambienti più belli dell’ex palazzo dei Granduchi, entrò nell’immaginario dei giornalisti e dei compratori statunitensi ed europei, assieme alle modelle vestite Pucci sui tetti di Firenze con alle spalle il Duomo e Boboli. La moda italiana da Pitti è partita per un’avventura che oggi fattura miliardi di euro ogni anno. Tutto è cominciato nella casa di Giorgini, villa Torrigiani era la sua residenza, ma il successo fu subito fulmineo e dal Grand Hotel di Firenze nel 1952 le sfilate femminili (l’uomo era ancora lontano) si trasferirono sotto gli stucchi e i preziosi lampadari della Sala Bianca di Palazzo Pitti dove rimasero per altri trent’anni. Nel 1954 nacque il Centro di Firenze per la Moda Italiana, nel ’55 alle sfilate erano accreditati già 200 giornalisti, nel ’63 debuttò in Sala Bianca l’uomo, nel ’67 nasce Pitti Donna, la prima manifestazione italiana del prêt à porter.


Gli anni Settanta videro Pitti Uomo, Pitti Bimbo, Pitti Filati e Pitti Casa e alla fine degli anni Ottanta arrivò il marchio Pitti Immagine. La donna di Pitti da tempo sfila a Milano e Firenze ha perso molto del suo peso nella moda, ma l’Uomo alla Fortezza resta un appuntamento irrinunciabile. Almeno fino a oggi.

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