Si presume che un insegnante, proprio per il ruolo che ricopre, debba saperne di più degli studenti cui fa lezione. Anche perché sarebbe davvero grave il dover constatare che chi sale in cattedra, e non per modo di dire, a volte possa essere tanto ignorante quanto i ragazzi che da lui dovrebbero imparare la lingua di Dante. Eppure succede. E questa volta la cronaca ci porta a Sarzana, nella provincia spezzina, dove una maestra è stata beccata, per così dire, con le mani nella marmellata. Se per marmellata intendiamo il manifestarsi di una crassa ignoranza addirittura sulla pagella di unalunna. Ma andiamo per ordine.
Un bel giorno due giovani genitori, laureato in economia e commercio lui, diplomata lei, leggono la pagella della loro bambina, che frequenta la seconda elementare in quel di Sarzana, e restano sbigottiti. «Lalunna - recita il testo - non a piena autostima e sicurezza nelle sue capacità». Inoltre, qualche riga sotto, la maestra parla di «una autonomia» senza mettere lapostrofo.
Dunque, nel primo caso mancava la h davanti alla terza persona singolare del verbo avere; nel secondo lapostrofo era rimasto nella penna della maestra.
Non solo. La pagella, oltre ad essere firmata dalla dirigente scolastica, è stata controfirmata da altri quattro componenti dellequipe pedagogica i quali, ovviamente, non si erano affatto accorti degli errori della collega. Probabilmente tutti hanno firmato senza neppure guardare.
Si può dunque ben capire la sorpresa di questi genitori quando hanno dovuto constatare a quale livello arrivasse lignoranza delle più banali regole grammaticali da parte del corpo docente di quella scuola.
«Non riusciamo a capire come possano essere fatti errori così banali da parte di una docente - affermano - Ci domandiamo che cosa una persona come questa possa insegnare ai bambini».
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