Di che cosa, oggi, deve occuparsi il filosofo? Che cosa può offrirci la speculazione per incrementare la conoscenza che abbiamo di noi stessi? Addio pensieri, forti e deboli. Addio caverne delle idee. Addio, simposi. Addio, noumeni e fenomeni e addio anche a voi, omeomerie. In filosofia, come nella vita, cè sempre qualcuno che arriva per ultimo e passa avanti a tutti. Cè sempre un concetto, un assunto, una teoria che per il semplice fatto di esistere, comunica. E di questi tempi, per comunicare in modo filosoficamente corretto, per spingere tutti a pensare, per farsi spazio tra le migliaia e migliaia di stimoli iconografici e verbali che affollano le nostre menti (vuoi mettere in unagorà, in un hortus conclusus, che pace, in confronto?) bisogna occuparsi di piccole cose, vita quotidiana, infima moralia. Bisogna saper recuperare le radici dei tronchi che reggono le imponenti palafitte della nostra esistenza digitalizzata e sistematizzarle in una conoscenza teoretica. A che cosa rivolge dunque, oggi, il filosofo la propria analisi, per quanto provvisoria, per quanto esplorativa? Alle stronzate.
Le stronzate, sì dette e siffatte, sì. Le stronzate, senza equivoci. Quelle che chi di noi non ne ha mai sparata una scagli la prima pietra. Ammetterete di sentirvi chiamati in causa. Ammetterete che siete già un po interessati. Ammetterete che la medaglia ha due facce: i vostri figli, saputo che lanno scolastico inizia con questa buona notizia, chiederanno ladozione immediata di Stronzate. Un saggio filosofico (Rizzoli, pagg. 60, euro 4,80) del professore emerito di filosofia morale a Princeton Harry G. Frankfurt come libro di testo.
Dal suddetto saggio filosofico (a onor del vero, Frankfurt stesso, che lo scrisse 25 anni fa, aveva espresso con la Princeton University Press un dubbio sulla pubblicazione. Ma il suo editor, fiutato lorientamento del pensiero nel XXI secolo, è stato irremovibile e il libretto è diventato il caso letterario dellanno negli Stati Uniti, due mesi ai primi posti nelle classifiche di vendita, titolo numero uno per il New York Times). I nostri ragazzi apprenderanno come le stronzate siano un nemico della verità ben più potente delle menzogne e come in un discorso la loro presenza aumenti in misura inversamente proporzionale alla conoscenza che linterlocutore ha dellargomento di cui ci sta parlando.
Gli studenti potranno anche sottolineare con evidenziatori di vari colori gli illustri nomi chiamati a raccolta da Frankfurt per dimostrare le suddette teorie: le vecchie conoscenze SantAgostino e Wittgenstein.
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