«Affermare che in Lombardia c'è scarsa attenzione alla diffusione del metano è frutto quanto meno di disinformazione». La replica, secca e inequivocabile del Pirellone, è rivolta al Codacons, partito allattacco sostenendo che la Lombardia ha pochi distributori per auto, appena 47, cioè meno, ad esempio di Veneto, Emilia Romagna, Marche e Toscana. A Milano città, poi, ce ne sono solo due. E parte la polemica.
«Da molti anni - afferma il Pirellone - la Regione sta promuovendo con successo l'utilizzo del metano sia per le auto sia per i riscaldamenti, come misura di contrasto all'inquinamento atmosferico e in particolare alle polveri sottili». Prosegue la Regione: «Gli impianti di distribuzione di metano per auto presenti e funzionanti in Lombardia sono 48 (a cui ne vanno aggiunti 3 privati). Inoltre 6 sono in fase di collaudo, 6 in costruzione, 16 già autorizzati e 9 in istruttoria», mentre «nel 2002 gli impianti di erogazione erano solo 29; grazie a uno stanziamento di oltre 3 milioni di euro la Regione ha finanziato in tre anni 18 nuovi impianti, oltre ad aver notevolmente semplificato liter amministrativo per la loro realizzazione».
Sono stati poi decisi «incentivi per la trasformazione dei motori a metano e gpl (oltre 8,3 milioni hanno consentito di finanziare 12.900 domande) e per l'acquisto di taxi e veicoli commerciali a metano». E ancora, cè stata «l'introduzione della tessera sconto del 10% per l'acquisto di metano e gpl», e l'eliminazione della «tassa regionale sul metano (con un onere di 140 milioni all'anno) che ha diminuito i costi per le famiglie e le aziende e le ha spinte a usare questo combustibile».
Infine si sottolinea come il Pirellone stia predisponendo un un bando per incentivare l'acquisto di veicoli a metano per i commercianti.
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