Il «Quasituttocittà» diventa caso politico

Più pratico e più comodo senza dubbio sì, pubblicato come è nel nuovo formato tascabile. Con il «30 per cento in più di territorio cartografato» come è stato annunciato anche sulla copertina, davvero no. Addirittura il «Tuttocittà 2009/2010» si è fregato delle intere vie, ne ha cancellate, solo a Genova, circa 200 di quelle che c’erano nell’edizione precedente. La denuncia arriva sottoforma di interpellanza, presentata dal capogruppo della Lega Nord in Comune, Alessio Piana. Che, probabilmente cercando invano una strada, si è preso la briga di confrontare riga per riga l’intero stradario.
I suoi sospetti hanno trovato conforto dopo pochi istanti. Il tempo di scorrere tutto il capitoletto della lettera «A» e già all’appello mancavano 20 vie. Appena finita l’opera di comparazione il totale aveva quasi toccato quota 200. Tante, decisamente troppe, soprattutto perché, come fa notare Piana nella sua interpellanza al sindaco Marta Vincenzi, «i tagli hanno riguardato per lo più le delegazioni e le aree decentrate e di entroterra ma anche i vicoli e le piazzette del centro storico». Cioè proprio quegli angoli di città più nascosti e difficili da trovare, per i quali risulta più utile una guida come il «Tuttocittà».
Tra i vari limiti che la nuova edizione mette in mostra c’è anche la rinuncia all’indicazione dei «riferimenti di inizio e fine di gran parte dei tratti viari», che aiutavano a orientarsi sulla mappa.
Il capogruppo della Lega ritiene che questa scelta sia «lesiva soprattutto nei confronti degli abitanti e degli operatori economici che tenacemente presidiano tali luoghi e vi operano, così come dei numerosi turisti che utilizzano il Tuttocittà».

Per questo chiede al sindaco se non ritenga opportuno segnalare la cosa alla società Seat Pagine Gialle che pubblica l’inserto e «pretendere che in futuro siano reintegrate tutte le informazioni relative al comune di Genova».

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