Le quattro "battaglie" della Moratti

Droga, prostituzione, writers e accattonaggio: al lavoro per le ordinanze. Piano a metà mese

Le quattro "battaglie" della Moratti

Lotta a droga, prostituzione, writers e accattonaggio. Quattro battaglie contro le quali Letizia Moratti ha iniziato da ieri a scrivere altrettante ordinanze grazie a quei poteri speciali concessi ai sindaci il 5 agosto con il decreto Maroni sulla sicurezza. Per contrastare il fenomeno della contraffazione, diversamente da come aveva immaginato in un primomomento, il sindaco continuerà invece ad utilizzare le norme che mette già a disposizione la legge nazionale. «Gli strumenti attualmente in vigore sono sufficienti - ha ammesso il vicesindaco Riccardo De Corato - per cui su questo tema non dovrebbe essere firmata alcuna ordinanza». Proprio con il vicesindaco, che ha anche la delega alla Sicurezza, con l’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli e con il comandante dei vigili Emiliano Bezzon, la Moratti si è riunita per oltre due ore a Palazzo Marino, la prima di una serie di incontri per arrivare a firmare i documenti entro il 15 settembre. I problemi da affrontare sono soprattutto di natura legale: evitare una pioggia di ricorsi contro ordinanze ex novo. La Moratti aveva annunciato un pressing perché a livello nazionale vengano rivisti i limiti che distinguono tra possesso e spaccio di droga, giudicando «inammissibile» che la Cassazione sia arrivata a stabilire che 51 grammi di cocaina, per chi ha un reddito alto, sono da considerare consumo. Stava valutando con l’Avvocatura se la revisione delle quote potesse già partire a livello locale, per dare una sterzata al fenomeno in città, ma è impraticabile. Il testo quindi farà leva soprattutto sulle misure più pesanti contro gli spacciatori. Ma la Moioli precisa che «oltre alla preoccupazione sul mantenimento della legalità, ci saranno misure per aumentare i presidi sociali e il reinserimento dei tossicodipendenti ». Anche sul tema dell’accattonaggio, si cerca di percorrere una strada diversa da quella scelta ad esempio dal Comune di Venezia che punta contro l’intralcio del suolo pubblico - molto più complicato da dimostrare a Milano, basti pensare a piazza Duomo o alla stazione Centrale - e con multe salate ai clochard che poi sarebbero difficili da applicare e si presterebbero a ricorsi. Collegato all’accattonaggio c’è ovviamente la difesa dei minori sfruttati, e nel mirino ci sono anche le famiglie rom ospitate nei campi regolari. Pure senza l’ordinanza del sindaco, sarà il nuovo regolamento dei campi nomadi che il prefetto-commissario straordinario all’emergenza rom sta scrivendo (e che sarà pronto a ottobre) a far scattare espulsioni a tappeto. Nel mirino innanzitutto Triboniano, dove il patto di legalità è stato firmato oltre un anno e mezzo fa ma molti non hanno mandato a scuola i figli o ancora oggi non hanno trovato lavoro sarà cacciato. A rischio sfratto almeno una trentina di famiglie. Contro la prostituzione in strada la via è stata già annunciata, ci sarà un pesante inasprimento delle multe per i clienti sorpresi a contrattare con le «lucciole»: dagli attuali 166 a 500 euro, almeno tre volte tanto. Già con la vecchia ordinanza di Albertini, solo nei primi otto mesi del 2008 sono stati multati oltre 2mila automobilisti. Gli introiti serviranno a finanziare il progetto Accoglienza vittime della strada che dal 2001 a oggi ha permesso di salvare circa cinquecento donne. Capitolo writers: pene severe per chi verrà sorpreso a imbrattare palazzi o statue della città, compreso l’obbligo di ripulire imuri o i monumenti danneggiati. Difficile il rilancio della «taglia» introdotta nel 1999 dal sindaco Albertini, che ricompensa con 500 euro chi denuncia gli imbrattatori. Un premio ritirato nel concreto da pochi, perché è complicato per i vigili raccogliere la segnalazione e arrivare in tempo per cogliere in flagrante i vandali.

«È un bene - commenta il capo delegazione della Lega in Regione Davide Boni - che sempre più sindaci stiano cogliendo l’opportunità concessa dal ministro Maroni di emettere ordinanze per meglio tutelare le proprie città. Spero che tutti si adoperino per combattere con iniziative e strumenti concreti le piaghe di delinquenza che si formano sul territorio di propria competenza».

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