Lucia Serlenga
Vestiti, danza, ama! Potrebbe essere questo il mantra di Pitti Uomo in calendario dal 10 al 13 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze, un appuntamento imperdibile per designer, produttori, buyer e stravaganti tribù della moda. Una piattaforma internazionale che da 91 edizioni vede crescere il numero dei partecipanti - questa volta 1.220 marchi dei quali 540 provenienti dall'estero - e dei visitatori, oltre 30 mila da tutto il mondo. Ci sarebbe di che saltare di gioia e ballare - come suggerisce il tema di questa edizione - se non fosse per il cupo clima generale (passate elezioni americane, problemi come la Brexit, nuove elezioni in arrivo in Europa e soprattutto l'incubo del terrorismo) che sottrae positività a un business legato mani e piedi all'entusiasmo. Scacciare le nuvole, perciò, è l'imperativo della manifestazione che grazie al contributo triennale del Ministero dello Sviluppo Economico, potenzia le proprie attività di ospitalità, relazioni, promozione. Il desiderio degli organizzatori di diffondere energia positiva, catturare interesse e moltiplicare la voglia di cercare la nuova bellezza della moda maschile per il prossimo autunno - inverno 2017/18, è fortissimo. Anche per questo al programma di ospiti ed eventi speciali non ci si sta quasi dietro. C'è Sir Paul Smith, la quintessenza del Brit style, che da special guest ha scelto Firenze per il lancio della sua linea contemporary chiamata PS by Paul Smith. Arriva da New York ma è belga di origini il guest designer Tim Coppens che presenta in anteprima europea la collezione uomo fra tailoring, artigianalità e athletic-wear. E con progetti speciali approdano anche ZZegna disegnata dal nuovo direttore creativo Alessandro Sartori e il brand americano Tommy Hilfiger che per la prima volta presenta a Pitti una selezione delle sue collezioni uomo. Da non perdere i festeggiamenti per il decimo anniversario del brand PT Pantaloni Torino che l'11 sera vede nella Loggia del Mercato Nuovo, la performance di Alessio Carbone, etoile dell'Opera di Parigi. Nel panorama dei giovani che nell'ambito del progetto Pitti Italics scelgono l'installazione, l'evento o la sfilata per presentare progetti speciali, ci sono Carlo Volpi e il suo concetto di maglieria innovativa, Lucio Vanotti perfettamente bilanciato fra sartorialità e purismo e Sansovino 6 il brand fondato dal designer americano Edward Buchanan. Per chi non ne avesse ancora abbastanza, importante è lanciare uno sguardo sulla moda che arriva dall'Oriente con il brand giapponese Sulvam (appartiene a Teppei Fujita che per lungo tempo ha collaborato con Yohji Yamamoto) e i coreani BMUET(TE) by Byungmun Seo e Ordinary People. Last but not least, un omaggio a Ciro Paone fondatore di Kiton che da Napoli ha portato in tutto il mondo la passione per il ben fatto. Inutile dire che sull'onda dell'eccellenza si muovono anche settori più irriverenti come quello del denim: nuova è infatti la capsule collection presentata da Roy Roger's e realizzata con la celebre sartoria fiorentina Liverano&Liverano.
A questo punto, se rimane un briciolo di tempo, è il caso di non perdersi la mostra fotografica «Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi» che si apre il 9 gennaio a Palazzo Pitti ovvero 100 rarissimi scatti dagli anni '30 ai '70 del Novecento attraverso i quali s'inanella la storia della moda a Firenze e lo spettacolo Don Giovanni di Fornasetti allestito al Teatro della Pergola nei giorni 10, 12 e 13 gennaio. E se il menu risulterà troppo ricco, basterà pensare che ci vogliono cinque mesi prima del prossimo appuntamento...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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