Hanno stretto la cinghia e dato fondo alle ultime monete del salvadanaio, ma ce lhanno fatta. Il 60% delle famiglie lombarde è riuscita a sopravvivere al 2009 registrando una situazione economica invariata. Ad avere la meglio sono stati i lombardi-formiche: il 18% delle famiglie infatti è riuscito a far quadrare i conti grazie ai risparmi del passato. Ecco allora che se quattro lombardi su cinque, ovvero il 79%, crede che il peggio sia passato, cè invece una buona fetta della popolazione, il 21% invece, preoccupata che il 2010 sia peggiore dellanno appena passato. Lo rivela lindagine «Famiglia e risparmio: la risposta italiana alla crisi» realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ricerche per leconomia e la finanza.
Cala anche la fiducia nella possibilità di ripresa del nostro paese: 4 persone su 10 nella nostra regione non credono nella ripresa a breve termine, mentre solo 2 due 10 è convinto che la ripresa arriverà proprio questanno.
Nonostante otto famiglie su 10 possano dormire sonni tranquilli grazie al posto di lavoro sicuro il 76%, più della media nazionale che si attesta su una 65%, crede anche che il 2010 porterà un netto aumento della disoccupazione. Guardando sotto la lente di ingrandimento l88 per cento delle famiglie benestanti crede in un miglioramento della propria condizione economica, per lanno in corso, sulla base dellaumento della propria capacità di spesa e dalla possibiltà di risparmio per la frenata nei prezzi.
Ma, cè uneccezione: solo il 25% delle famiglie con figli è riuscito a risparmiare, rispetto al 50% di single o coppie senza figli, mentre il 31% crede di riuscire a farlo nellanno corrente, contro il 52% di coppie senza figli. Tra le famiglie con reddito più basso, invece, nella maggioranza dei casi, il 72%, è preoccupata per il futuro. «Credo sia necessario affrontare con estrema serietà il problema del lavoro di tante famiglie italiane e brianzole - commenta Carlo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - perché la crisi ha certamente acuito le spaccature sociali ed economiche tra chi può contare su un lavoro sicuro e chi no».
Un dato locale: i milanesi sono più pessimisti rispetto ai cugini briantei e ai varesotti, mentre i bergamaschi, seppur abbiano risentito della crisi più che nelle altre province, sembrano essere i più ottimisti: hanno più fiducia sulla possibilità di risparmio e sono meno preoccupati di perdere il posto di lavoro.
Per quattro lombardi su cinque il peggio della crisi è passato
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