Carissimo Direttore, sarà daccordo sul fatto che, mai, in passato le polemiche tra genoani e sampdoriani, abbiano avuto modo di accendersi e aumentare proprio alla fine di qualche campionato. Cosa che, invece, succede questanno. Ma se il Genoa, per la nota vicenda di inchiesta rimane tuttora allonore (meglio, al disonore) delle cronache, che cosa centrano i sampdoriani? Perché sono «saltati a mezzo» subito? Perché striscioni e bandiere blucerchiate, apparse in numero esiguo alla fine del campionato di serie A, ora si vanno moltiplicando?
Non certo per festeggiare il ritorno in A dei rossoblù. Ed allora vogliono significare «gaudio per le disgrazie degli altri». Non è così? Vorrei sperarlo. Ma, come minimo, vogliono, allora dire: «Ci siamo anche noi? E ciò in quanto è venuto loro il mal di pancia nel notare come da settimane tutta la città è tappezzata di rosso e blu.
Ognuna delle due Società ha una sua storia e i suoi alti e bassi, le sue glorie e le sue serie negative. Il Genoa vanta unanzianità più che centenaria e nove scudetti (anche se ottenuti in tempi lontani) non si possono ignorare. La Sampdoria, ha avuto la fortuna di avere due grandi e danarosi presidenti; prima il Mantovani che spese per la squadra dei capitali , poi il Garrone. Tutto qua.
Un invito ai tifosi di entrambe le parti: larena sportiva dovrebbe generare sane competizioni non occasioni di guerriglia.
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