Quei bon bon che fan più dolce la vita

È una bottega (sì, bottega, negozio non mi va, sa di bello senz’anima) di quelle dove trovi le cose buone di una volta e anche quelle buonissime di oggi e di sempre. Hai presente, tanto per dire, le fettine di agrumi candite e ricoperte, ma solo in parte, di finissimo cioccolato fondente? Roba così, sublime. Ma anche, vado a bosco: pasticceria artigianale, caramelle e dolciumi di Romanengo - hai detto tutto -, un’ampia scelta di pasta, compresa quella di farro e kamut, fette biscottate e, più in generale, biscotti, marmellate e confetture con e senza zucchero, sciroppi di rosa e di erbe. E poi, in quella bottega «Papilu II» al 13 rosso di corso Buenos Aires, ci trovi soprattutto le specialità alimentari provenienti da piccoli produttori liguri di qualità. Esempio: olio extravergine d’oliva, acidità sottozero, di Piero Blengeri di Borghetto d’Arroscia, uno che dire «fissato della perfezione» è poco, e uno che confeziona, con lo stesso argento che diventa oro, anche vasetti di trombette (zucchine), verdure varie, sughi pronti. Ancora: i vini. Un arcobaleno insospettato e insospettabile di piccoli grandi italiani e francesi, a livello di piccola enoteca. Etichette degne di tavole sontuose, con tutti i principali «re dei vini e vini dei re», ma anche con i nettari di Bacco di pronta beva e buona personalità.
C’è molto altro (ma, accidenti, coltelli, coltelli!: a volte è fin troppo difficile orientarsi tra gli scaffali). E comunque vale sempre lasciarsi trasportare dalla curiosità indugiando ad ammirare la vetrina, così ricca di tentazioni, prima di entrare nel «tempio» laico delle leccornìe, sistemate al di qua e al di là del bancone. Dietro il quale c’è quasi sempre lui, Luigi Passadore, della stirpe dei banchieri, ma - gaudente, o meglio: epicureo convinto com’è - assolutamente refrattario agli affari di cassa in quanto dedito agli affari di gola. Però, attenzione: se c’è lui, è facile si vada controcorrente. Luigi spesso consiglia... di non comprare questo perché è meglio quell’altro che magari costa molto meno. È chiaro che a questo punto il cliente, se resiste, va in brodo di giuggiole, ma un po’ si confonde. Per non parlare di quando lui, Luigi, ti inchioda con le sue ricette: impossibili da eseguire, a volte addirittura improponibili nell’amalgama di ingredienti. Eppure, la simpatia ti costringe ad ascoltarlo e a prendere appunti, diavolo d’un Luigi!
Meglio, molto meglio, se c’è Claudia, e non solo per via dell’immagine e della grazia che la distinguono. Claudia è una presenza competente, non invasiva, ti orienta, ma ti fa credere che alla fine sei tu a scegliere anche se non è vero. E l’ospite - sì, l’ospite, cliente qui non va bene - si sente appagato: era entrato per tre etti di cioccolatini e ora esce con una sporta da camion con rimorchio, ma sorride soddisfatto. Perché, in fondo, in pochi minuti ha viaggiato nel tempo e nello spazio, è entrato con lo sfizio ed è uscito con il piacere d’aver scoperto l’onesto peccato di gola.

Tutto lì, e scusate se è poco, in quella bottega «Papilu II». Dove si trovano i bon bon che fanno un po’ più dolce anche la vita.
«Papilu II» di Luigi Passadore, specialità alimentari e delicatessen, Genova, corso Buenos Aires 13r, telefono 010.592170. Ultima visita: ieri.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica