Ma anche con le tecniche che la fisioterapia utilizza sulle parti del corpo del paziente, per alleviarne o guarirne i sintomi collegati alla grave patologia.
«Tutto questo si chiama progetto Magnolia - spiega il presidente dell'associazione, madre di Antonio Lanza, il campione nazionale di vela prematuramente scomparso per una malattia del sangue -. L'Arteterapia è una disciplina di supporto, finalizzata all'espressione e all'elaborazione di stati d'animo, emozioni, sentimenti, insomma tutto ciò che è difficilmente comunicabile a livello verbale. Viene utilizzato materiale artistico opportunamente scelto e sterilizzato, che permette al paziente di esprimersi attraverso disegni liberi, mandala, collagene, sagoma del corpo, espressioni guidata e visualizzazioni. Nel contesto del progetto - continua - l'intervento fisioterapico si pone invece l'obiettivo della riscoperta del corpo da parte del paziente come fonte di benessere, di sensazioni piacevoli attraverso il massaggio. Un grande risultato, reso possibile anche grazie all'aiuto della Fondazione Carige, che ha creduto in noi».
La Fondazione, ha infatti finanziato parte del progetto; il contributo ha così permesso di aumentare i mesi dei laboratori: non più sei, ma nove. «L'intervento dell'Arteterapia è iniziato nel 2001 Nel tuo percorso
una Sosta nel Day-Hospital della divisione di Ematologia II, grazie alla collaborazione del primario Andrea Bacigalupo e della sua equipe - aggiunge Trucco Lanza - oggi è addirittura entrata nelle camere di isolamento, dove si svolge il trapianto, con una frequenze settimanali, così come la fisioterapia». E i risultati parlano chiaro spiegano l'arteterapeuta Alessandra Agnese e la fisioterapista Simona Marsili: «il nostro lavoro ha permesso il rilassamento mentale; il rafforzamento del senso d'identità; allevia la tensione e l'ansia, conservando un contatto con la realtà esterna. Possiamo parlare anche di rilassamento muscolare e di migliore tollerabilità del dolore delle persone ricoverate». Ad alleviare psicologicamente le tensioni, le angosce e i complessi vissuti durante la malattia, l'associazione «Antonio Lanza» ha promosso anche dei laboratori di musicoterapia, indirizzati a pazienti oncologici, ricoverati in altri reparti del San Martino. «Una pratica che utilizza la musica e il suono per contribuire al miglioramento della vita del malato - chiarisce il musicista Davide Ferrari, responsabile del progetto di Musicoterapia -. È applicabile a tutte le fasce di età, nel settore della prevenzione, della riabilitazione e del mantenimento della condizione psicofisica.
SAnt
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