Quel baffetto da copertina osée

Quel baffetto da copertina osée

Dalla fusione tra un vampiro e un diavolo ne è uscita un’icona gay. Nel calcio si dice Vampeta. Nell’anno di grazia (ricevuta) 2000 comparve all’Inter con baffetti da far impallidire Sandro Mazzola e pettinatura da far ingelosire Quaresma. Costò la bazzecola di 30 miliardi di lire. Per lui garantiva Ronaldo. Poi si scoprì che, per altri versi, non era il suo tipo. Un magazine brasiliano, gradito a omosessuali e donne guardone, pubblicò la sua nudità dentro la rete di una porta e con la pelle lucidata da strani olii. Il nome era uno scioglilingua, Marcos André Batista Santos, il suo giocare italiano un mistero.

Giocò 72 minuti a Reggio Calabria, dove l’Inter perse. Poi Lippi se ne andò e Tardelli lo spedì in tribuna. In novembre l’ultima esibizione con disastroso 6-1 subito dal Parma in coppa Italia. A gennaio i saluti a cui seguirono accuse e critiche.

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