(...) E precisano: «A cominciare dalle prescrizioni originarie del bando che stabilivano la composizione della commissione esaminatrice (4 dipendenti comunali di cui uno con funzioni di segretario) e la valutazione dei titoli, la prova selettiva scritta e orale, e la durata della stessa nellarco di una sola giornata».
La pratica - fa notare adesso il gruppo degli esclusi - è risultata molto diversa: «Intanto la composizione originaria della commissione è stata modificata con la previsione di tre sottocommissioni di tre membri, uno dei quali con funzioni di presidente. Il peso della prova scritta rispetto a quella orale non è stato determinato, come da normativa vigente, nella prima seduta della commissione ma successivamente». Senza contare - insistono gli esclusi - che si sono verificati molti casi di candidati che hanno ottenuto un pessimo voto allo scritto, compensato allorale con una «strana» performance che ha consentito laccesso allidoneità.
Non basta ancora: i bocciati - ma, sempre a loro giudizio, solo per palese ingiustizia - eccepiscono anche sull«accertamento delle capacità e caratteristiche del ruolo di funzionario, secondo criteri valutativi che avevano unoggettiva incongruità e arbitrarietà e non erano suscettibili di accertamento in sede di colloquio». Ci si riferisce, in questo caso, in particolare alla «capacità di assicurare risposte lavorative adeguate dal punto di vista quali-quantitativo» che può essere verificata non in un colloquio - sostengono i ricorrenti - ma nel concreto svolgimento dellattività lavorativa.
Unultima eccezione riguarda le procedure di riconsegna degli elaborati, inclusi in buste che riportavano il nome del candidato nascosto sotto una linguetta adesiva, in modo da assicurare lanonimato e impedire favoritismi. «Le linguette adesive, però - accusano a loro volta i ricorrenti - potevano essere facilmente rimosse e poi riappiccicate senza che loperazione potesse venire smascherata».
Troppe critiche per non controbattere. E infatti il Comune si è difeso in maniera argomentata, giustificando fra laltro i «cambiamenti» in corso dopera, con il numero enorme di «candidati che erano al di là del previsto».
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