Quel sottile dialogo tra Raimon Panikkar e Hermann Hesse

Lui che è stato per gran parte della sua vita un «monaco frequent traveller», capace di arricchirsi tenendo conferenze a tutte le latitudini, questa sera non ci sarà, poiché da tempo vive ritirato tra le aquile a Tavertet, in Catalogna, a novecento metri sul livello del mare. Ma la magnetica presenza intellettuale e spirituale di Raimon Panikkar è comunque garantita. Dopo il Panikkar-day che la milanese Jaca Book gli ha dedicato pochi giorni fa, questa sera sarà dunque la volta - alle ore 21 al Teatro Filodrammatici - della rassegna «Diventare il presente. Per una Milano da vivere», in cui verranno illustrati gli atti del convegno omonimo (libro più Dvd) incentrato sul dialogo tra Panikkar e Hermann Hesse. Si potrà assistere anche alle anticipazioni di due spettacoli in cartellone a novembre sempre ai Filodrammatici (Canto di nozze del Nobel egiziano Naghib Mahfuz e Milano Ictus, incentrato sul crollo simbolico del Duomo di Milano) e a una performance poetica, accompagnata da un evento di «magia quantistica» e da una mostra di libri d'arte. Di Panikkar sono appena usciti Vita e parola. La mia opera (Jaca Book, pagg. 160, euro 16), un'ottima introduzione al suo pensiero, e l'ottavo volume delle sue opere complete, Visione trinitaria e cosmoteandrica: Dio-Uomo-Cosmo, a cura di Milena Pavan. «Prima che iniziasse il progetto delle opere complete di Panikkar - ci spiega Pavan - Jaca Book aveva in catalogo una dozzina di suoi titoli, come l'imprescindibile La pienezza dell'uomo. Ma le prossime edizioni francesi, inglesi e persino indiane dei suoi saggi partiranno proprio da questa opera omnia che sta nascendo tra Milano e Tavertet, poiché per l'occasione Panikkar ha deciso di revisionare tutti i suoi scritti, forse per emendarli da quella che alcuni percepivano come una eccessiva ambiguità di pensiero». C'è da dire che la presunta ambiguità di Panikkar («È l'uomo meno nudo che conosco» ha detto di lui suo fratello) è parte integrante della sua leggenda.

Cristiano tra gli induisti, induista tra i cristiani, cosmopolita per profonda vocazione, la miglior definizione di Panikkar l'ha data lui stesso nel titolo di un suo libro: La sfida di scoprirsi monaco. Possibilmente «frequent travellerTCap

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