«Quel Visco non sono io»

Riceviamo e pubblichiamo:
«In relazione ai titoli e ai contenuti degli articoli apparsi oggi sul “Corriere della Sera” e su “il Giornale” relativi ad una mia presunta telefonata al dott. Francesco Frasca il 12 luglio u.s., sono in grado di smentire categoricamente di essere io il Visco autore di quella telefonata».
Lo afferma Vincenzo Visco della Direzione nazionale dei Ds. «In quei giorni - prosegue - io ebbi l’occasione di esprimere pubblicamente in una intervista al “Sole 24 Ore” la mia opinione nei confronti di Frasca, che conosco da quando eravamo studenti, in relazione all’avviso di garanzia da lui ricevuto. In seguito a quell’intervista io ricevetti una telefonata di ringraziamento da Frasca, e come ovvio in quell’occasione, non si parlò né di scalate, né di Unipol, né di qualsiasi argomento attinente alle funzioni del dottor Frasca. Valuterò insieme ai miei legali - conclude - la sede più opportuna per procedere alla tutela della mia onorabilità e della verità dei fatti».

Democratici di Sinistra
Prendiamo naturalmente atto di quanto afferma l’onorevole Visco. Da parte nostra ci siamo limitati a riportare quanto scritto e trascritto dagli investigatori.

E a proposito della telefonata di Visco in Banca d’Italia nella documentazione investigativa si parla espressamente di un «ministro che vorrebbe fare cifre per il giorno 15...». E non ci risulta che, oltre a Vincenzo Visco, esista un altro ministro (o per meglio dire un ex ministro) con lo stesso cognome.

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