Quella favola notturna che tiene fuori il reale

Lo spazio milanese di Federica Ghizzoni ospita la mostra Fabula nocturna curata da Rossella Farinotti. Le opere di Sam Punzina e Shanti Ranchetti sono uno sguardo sull'immaginario e l'immaginato

Quella favola notturna 
che tiene fuori il reale

Fabula Nocturna. Una favola complessa e colorata lungo le pareti nello spazio milanese di Federica Ghizzoni (via cagnola 26). Una sala bianca e una nera dove Sam Punzina e Shanti Ranchetti si mostrano confrontandosi, evocando uno spiraglio, un mondo fantastico e vivo.

Nel bestseller Road lo scrittore statunitense Cormac McCarthy prefigura un mondo finito dove nessuno è sopravvissuto. "Di notte il cielo è una fontana di stelle con poco spazio nero, stelle che cadono incessanti tracciando archi dolorosi, ed è così che il loro numero non diminuisce mai". Ed è rileggendo queste righe che la curatrice della mostra, Rossella Farinotti, ha pensato ai lavori delle due artiste che, a partire da domani, saranno esposti nello spazio della Ghizzoni fino al 30 novembre. Dalla favola di Sam, che accompagna lo spettatore all’inizio del percorso in galleria, all’elefantino di Shanti preparato per Milano.

"Si percepiva una quiete che sapeva di dolcezza e ovunque l'occhio guardasse c'era un'esplosione di colori e di vitalità. Era una notte di verde stellata, tutti si preparavano a trascorrere sogni quieti". Ed è qui che il reale viene tenuto fuori e una porta si chiude su Milano.

Con 38 piccole tele Sam Punzinaracconta il suo mondo immaginario e immaginato. Una sorta di Sam’s world, appunto, in cui un’esplosione scardina gli equilibri disturbando la vita di mosche e stelle, prati e farfalle, pesci rossi e tucani, fenicotteri rosa e passerotti coscialunga, un mondo patinato che viene infestato da una rovinosa esplosione, per poi ritornare alla quiete sotto la guida di MagaMedù, un altro essere irreale sbucato dalla mente della giovane artista. Poi c'è l’altra realtà, quella delle espressive donnine di Shanti che, in cornici colorate o su supporti di legno, rappresentano un Wonderland di Carroll, con una cultura Lowbrow di base: occhioni in grandi volti, un testa a gabbia d’uccello, o una pancia materna che racchiude una piccola donna, come una matrioska.

Le due artiste partono entrambe da una base accademica figurativa, confrontandosi con lavori come Gossip girl, o Birthday girl, o ancora Wireless girl, che dialogando con l’universo di Sam, dal Mondo in apnea, alla Casa di un libero pensatore e in Stagioni inverse, e concludendo insieme in un’atmosfera di equilibrio con un lavoro a quattro mani.

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