Fare il giornalista, sapete, non è poi così complicato: a volte si sbaglia e allora è giusto ammetterlo. La cosa però diventa più difficile se avete un vicedirettore veneto che dallinizio dellOlimpiade gonfia il petto e si aggira tra le redazioni al grido di «senza di noi non andreste da nessuna parte». Con qualche ragione, bisogna ammetterlo, numeri alla mano. Per cui eccoci qui con la cenere già in testa e la patacca doro al collo, noi dello sport del Giornale, davanti allimpresa della veneta Federica Pellegrini sulla quale - secondo il suddetto vicedirettore - avevamo un po esagerato dopo il flop dei 400 stile libero. Oddio, la stessa Federica ieri ci ha dato un po ragione, il bioritmo non centrava nulla, era lei che aveva sbagliato tattica. Siccome però noi avevamo aggiunto anche sospetti di divismo deviato, ecco appunto che allora lo diciamo: macché Marin e il gossip, la Pellegrini è una Campionessa con la «C» maiuscola e noi ci inchiniamo alla sua impresa nei 200.
Troppo facile insomma stare a bordo vasca e giudicare. Il tutto, ancora una volta, impartisce la solita lezione di vita: che sia maiuscola o no (e come titoliamo oggi) bisogna sempre avere fede. Soprattutto se hai un vicedirettore veneto.Questa volta abbiamo vinto noi
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