Gianandrea Zagato
Marcellino Gavio offre al Comune di Milano 267 milioni e 840mila euro in cambio di quel 18,6 per cento di azioni Serravalle detenute da Palazzo Marino. Disponibilità allacquisto «per tutte e non meno di tutte» le azioni a otto euro luna che scade il venti marzo. Sintesi della raccomandata che limprenditore tortonese ha anticipato ieri via fax al sindaco Gabriele Albertini e che rischia di provocare nuove polemiche.
Anche se «ci piacerebbe approfittarne» fa sapere Giorgio Goggi non sfugge allassessore alla Mobilità la natura «inquientante dellofferta»: «La scadenza del venti marzo è un tempo impossibile per un ente pubblico che, come il Comune, deve passare per il consiglio comunale per ogni decisione e deve indire una gara per ogni procedura dappalto». Condizione, continua lassessore milanese, da «valutare lunedì, al ritorno del sindaco dal suo viaggio in medioriente». Ma dalla Provincia di Milano si invita ad andare coi piedi di piombo: «È unofferta golosa ma quantomeno strana, quasi fosse una pezza dappoggio di Gavio a favore di Filippo Penati che aveva comprato il 15 per cento del pacchetto dellex Milano Mare in mano allimprenditore delle autostrade offrendogli 8,83 euro ad azione» osserva Bruno Dapei, capogruppo provinciale di Forza Italia.
Nota che riporta ad unoperazione assai discussa e che, parola di Penati, avrebbe «fermato la scalata di Gavio». Valutazione che, oggi, appare fuori luogo: infatti, il socio privato vuol salire al 31,2 per cento dal 12,6 che detiene in una società che il presidente diessino ha strategicamente blindato.
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