Via alla raccolta di firme per far pagare 5 euro a tutte le auto in centro

Cinque euro le auto, dieci i furgoni. Anche se hanno installato il filtro anti-particolato o sono dei modelli di ultima generazione. A meno che si tratti di veicoli elettici, pagheranno tutti, nessuno escluso. Il primo obiettivo dei promotori dei cinque referendum sulla qualità della vita e dell’ambiente - l’ex assessore della giunta Moratti Edoardo Croci (papà dell’Ecopass), il radicale Marco Cappato e il capogruppo dei verdi in Comune Enrico Fedrighini - è estendere il ticket dalla Cerchia dei Bastioni alla circonvallazione della 90/91, e trasformarlo da misura anti-smog a tassa sul traffico per tutti. L’obiettivo? «Una città senz’auto. Chi la usa paga e i 60 milioni di euro all’anno di proventi che stimiamo vengono reinvestiti in mezzi pubblici e nuove metrò. Così si girerà solo in bici, mezzi e magari con il car sharing ecologico come quello lanciato a Parigi» sintetizza Croci. Gli altri quattro quesiti: raddoppiare gli alberi e il verde pubblico, conservare il futuro parco agroalimentare dell’area Expo, risparmiare energia e dimezzare i gas serra (ad esempio azzerando le caldaie a gasolio e incentivando il teleriscaldamento), ripristinare un porto alla Darsena e riaprire il sistema dei Navigli navigabili.
In 120 giorni «MilanoSìMuove» deve raccogliere 15mila firme, ma anche se il traguardo verrà raggiunto difficilmente si potrà andare alle urne entro la fine del mandato.

«I dipendenti comunali sono i certificatori più numerosi ma devono avere la delega del sindaco, contiamo sulla collaborazione» avverte Cappato. Hanno già aderito associazioni ambientaliste, comici, esponenti di Bocconi, Iulm, San Raffaele, politici di Pd (da Pitero Ichino a Davide Corritore), liberali e anche Della Vedova del Pdl.

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