Raddoppiata la protezione a Gianfranco: due auto di scorta e scudo antiproiettile

Incrementati anche i body guard: intensificate le ispezioni per proteggere la terza carica dello Stato

Rientro super-blindato dalla già abbastanza blindata vacanza ad Ansedonia per il presidente della Camera e leader del Fli Gianfranco Fini. Come scrive il Messaggero, all’ex leader di An, dai primi di settembre, è stata rafforzata la protezione: doppia macchina di scorta, doppio giro di protezione degli addetti alla sicurezza che lo circondano quando è in pubblico, persino uno «scudo antiproiettile», una specie di coperta blindata che, in caso di attacco, viene stesa sopra la personalità da proteggere.
Un rafforzamento repentino, quello della scorta del leader del Fli. Il «debutto» del nuovo assetto di sicurezza del presidente della Camera è di fatto avvenuto lo scorso 5 settembre a Mirabello, in occasione della kermesse di Futuro e Libertà durante la quale Fini ha pronunciato il suo discorso programmatico. Proprio la presenza sul palco della manifestazione, praticamente a un passo dal leader e pronto a intervenire, di un body guard con in mano una valigetta rettangolare nera ha fatto capire che le misure di protezione nei confronti di Fini erano state potenziate.
Ignoti i motivi dell’aumento dell’allarme per Fini, e dell’incremento della tutela. Un gesto preventivo, tanto più che dopo lo «strappo» col Pdl a Roma sono comparsi manifesti di estrema destra che annunciano azioni eclatanti contro il «traditore»? O qualcosa di più pesante, magari timori di attentato per le alte cariche dello Stato? Difficile dirlo. L’unico dato certo è che la scorta è stata di fatto raddoppiata. Le auto blindate che vigilano sugli spostamenti sono diventate due. Ed è anche aumentato il numero di guardie del corpo, visto che il «giro» che circonda Fini quando è in mezzo alla folla è diventato doppio. E poi lo scudo, che a Mirabello ha provocato anche battute ironiche della serie «Fini ha ormai l’arma nucleare per far deflagrare il Pdl». Lo scudo anti-proiettile è un’ulteriore misura di sicurezza rispetto a quelle delle quali Fini, in quanto presidente della Camera e terza carica dello Stato, godeva. Ma non è una misura inusuale. Si usa infatti comunemente quando alte cariche dello Stato partecipano a occasioni pubbliche davanti alla folla.
Fini ha accettato il potenziamento delle misure di sicurezza.

Ma non avrebbe comunque rinunciato alle sue abitudini private romane - la passeggiata mattutina nella zona di casa, quella in bicicletta a Villa Borghese - o ai suoi appuntamenti. Come quello di sabato prossimo, con un altro blindato «doc», lo scrittore Roberto Saviano, e con Walter Veltroni a Pollica (Salerno), per ricordare il sindaco Angelo Vassallo ucciso due settimane fa dalla camorra.

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