Milano - Se si dice emigrazione italiana, il primo pensiero va alle navi che tra Ottocento e Novecento portarono milioni di persone dalla penisola alle Americhe. Non un ricordo, però, per le ripetute ondate verso il Nord Europa. Eppure l'entità del fenomeno, già consistente nei decenni seguenti l'unificazione italiana, raggiunse dopo la seconda guerra mondiale livelli altissimi, di gran lunga superiori rispetto ai contemporanei flussi verso altri continenti. Roberto Sala, dottore di ricerca della Freie Universität di Berlino, e Giovanna Massariello Merzagora, professore di Glottologia e Linguistica generale presso l’Università di Verona, hanno voluto colmare parte di tale vuoto: Radio Colonia (ed. Utey, pagg. 302, 21 euro) raccoglie lettere scritte da italiani emigrati nella Germania del secondo dopoguerra.
L'immigrazione verso la Germania Nel secondo dopoguerra, la Germania occidentale rappresentò una delle mete principali dell’emigrazione italiana, ancora intensa sino a qualche decennio fa. In particolare, nei primi anni dopo l’espatrio, le condizioni di vita degli emigrati furono assai dure e ricordano da vicino le vicende di chi oggi, da immigrato, arriva in Italia. "Forse questa assenza di memoria è dovuta al fatto che prendere un treno non riveste il carattere mitico del salire su una nate - spiegano i due curatori dell'opera - forse il ricordo di questa emigrazione più recente, e il disagio ancor oggi non superato di chi partì all'epoca, non risulta compatibile con la prosperità economica che l'Italia, nonostante un diffuso malessere politico e sociale, ha oggi raggiunto e chi si rispecchia anche nella presenza di milioni di immigrati stranieri".
Lettere alla radio Il libro racconta l’esperienza degli italiani in Germania tramite la voce degli stessi protagonisti: la lontananza, i nuovi amori, la discriminazione, gli infortuni sul lavoro, i sussidi e i guai con la giustizia. Le lettere, risalenti perlopiù alla seconda metà degli anni Sessanta, furono indirizzate a Radio Colonia, trasmissione in lingua italiana che, prodotta nell'omonima città, veniva mandata in onda per gli emigrati italiani dagli enti radiofonici tedeschi. Nelle missive, gli emigrati si rivolgevano alla rubrica sociale della trasmissione per esporre i loro problemi quotidiani e per chiedere urgente consiglio. Molte di queste venivano trattate nella rubrica Le risposte dell'esperto.
Vita quotidiana La vita nelle baracche, la separazione dalle famiglie, le continue discriminazioni, il rapporto difficile con la politica e le istituzioni sono soltanto alcuni degli aspetti che emergono dalla raccolta. Le lettere rappresentano una preziosa testimonianza oltre che del vivere quotidiano nell’emigrazione, anche del rapporto con la scrittura da parte di persone per le quali la lingua madre era rappresentata dal dialetto e che non avevano ancora instaurato un rapporto di confidenza e di consuetudine con la lingua nazionale.
Le lettere e i saggi Le lettere sono state conservate da Giacomo Maturi, responsabile per quasi un ventennio della rubrica sociale di Radio Colonia a partire dalle prime brevi trasmissioni nel 1961. "Abbiamo scelto oltre 200 lettere - spiegano gli autori del libro - che offrono uno spaccato inedito sulla vita degli emigrati italiani nel secondo dopoguerra per il loro contenuto ricco di dettagli su esperienze e problemi individuali, ma anche per le riflessioni di più ampio respiro sul malessere dell'emigrazione, sulle condizioni sociali e politiche del luogo d'origine, sulla gestione gretta e indifferente da parte dell'Italia dell'emigrazione stessa".
Nei saggi che accompagnano le lettere, si affronta una doppia riflessione, storico-sociale da un lato, socio-linguistica dall’altro, attraverso una panoramica storica che tratteggia la storia dell’emigrazione italiana in Germania e delle trasmissioni radio in lingua straniera, e tramite un saggio linguistico che considera la natura dell’italiano popolare attestato nelle lettere dei migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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