Ragazza sgozzata a Bari Confessa il fidanzato Tradito dalle mani ferite

Antonio Grannandrea, 18 anni, ha confessato di aver ucciso la fidanzata, Antonella Riotino, gettando il corpo in una scarpata alla periferia di Putignano. Con un falso nickname l'aveva minacciata su Facebook, tentando poi di sviare le indagini

Ragazza sgozzata a Bari Confessa il fidanzato Tradito dalle mani ferite

Bari - Antonio Grannandrea aveva delle vistose ferite alle mani, la prova che era stato lui a massacrare la fidanzata, Antonella Riotino, 21 anni, alla periferia di Putignano, in provincia di Bari. La ragazza, uccisa a circa 300 metri da casa, è stata percossa, soffocata e sgozzata e alla fine gettata in una scarpata. "Sì, sono stato io", ha detto ai carabinieri, prima di condurli sul luogo del delitto e dove era il cadavere. In nottata è stato portato al carcere di Bari.

La svolta nelle indagini

Convocato insieme con altri amici della ragazza in caserma per ricostruire la vita della povera Antonella, i carabinieri hanno subito notato le vistose lesioni che il ragazzo aveva sulle mani. Gli hanno  chiesto come se le fosse procurate e la sua sicurezza, ostentata in un primo momento, ha cominciato a vacillare fino a quando ha finito per ammettere l’omicidio, indicando ai militari il luogo dove aveva nascosto il corpo della fidanzata. Raggiunto il luogo gli investigatori hanno trovato un coltello da cucina che potrebbe essere stato quello utilizzato per provocare le lesioni al collo della ragazza. Nell’abitazione del giovane i carabinieri hanno trovato e sequestrato alcuni indumenti al vaglio della Squadra investigazioni speciali dell’Arma.

Il movente sentimentale

Antonio, studente dell’Istituto alberghiero, lo stesso frequentato da Antonella, avrebbe ucciso la ragazza per motivi sentimentali al termine di un litigio. Incomprensioni che - a quanto pare - andavano avanti da un po' di tempo. Un periodo durante il quale Antonio avrebbe anche inviato minacce ad Antonella attraverso messaggi su Facebook da un profilo a lei sconosciuto e con il nick name "Rusty light".

Depistaggio su Facebook

Attraverso questo profilo di fantasia, ieri, ha anche inviato un messaggio alla sorella di Antonella (con la quale aveva stretto amicizia assieme ad altre 59 persone per crearsi un alibi) tentando un depistaggio. Un messaggio consegnato in copia dalla sorella della vittima ai carabinieri.

Da qui le indagini tecniche, autorizzate dalla Procura e portate a termine in pochissimo tempo dagli uomini della Compagnia di Gioia del Colle e della stazione di Putignano, che hanno chiuso il cerchio inducendo il giovane a confessare.

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