Raid in convento, trovati bigliettini contro i frati

Nei pressi del santuario di San Colombano, dove martedì sera sono stati picchiati e rapinati quattro frati, sono stati trovati dei biglietti adesivi. "Vaticano...Preti pedofili, la galera non basta...bastonate" questo il messaggio scritto sui bigliettini

Raid in convento, trovati bigliettini contro i frati

Torino - I carabinieri stanno facendo accertamenti su alcuni bigliettini trovati nei pressi del santuario di san Colombano Belmonte, nel Canavese, in provincia di Torino, dove martedì sera tre banditi incappucciati hanno picchiato e rapinato quattro frati. "Vaticano...Preti pedofili, la galera non basta...bastonate" c’era scritto con una grafia poco chiara e in un italiano impreciso. I biglietti adesivi erano attaccati su uno scorrimano dietro il santuario. Il ritrovamento dei messaggi potrebbe rafforzare l’ipotesi del raid punitivo ma c’è prudenza tra gli investigatori per capire con precisione la loro attendibilità in quanto potrebbero essere stati lasciati dopo l’aggressione da persone estranee all’episodio nel solo tentativo di strumentalizzarlo.

Condizioni stabili per il frate in coma
Sono stabili le condizioni di padre Emmanuele Battagliotti, 81 anni. Lui e padre Sergio Baldin sono i due frati più gravi rispetto ai confratelli padre Salvatore Magliano e padre Martino Gurini, anche loro ricoverati dopo l’aggressione di martedì sera. Padre Emmanuele è cosciente, ma avendo riportato un vasto ematoma cerebrale a scopo cautelativo i medici hanno preferito portarlo all’ospedale torinese dove la presenza di un reparto efficiente di neurochirurgia permette di intervenire chirurgicamente con tempestività in caso la situazione lo richiedesse. Al momento, i medici del San Giovanni Bosco ritengono che non ci sia bisogno di operarlo. Padre Emmanuele è stato il primo ad affrontare i tre aggressori armati di bastone martedì sera. In suo aiuto è subito intervenuto padre Sergio che è tuttora in coma

Sopralluogo dei Ris
I Ris di Parma hanno effettuato un sopralluogo nel convento del canavese. Aiutati da un esperto della sezione investigativa scientifica del Comando provinciale di Torino, due militari del Ris hanno isolato i luoghi dove sono avvenuti i pestaggi con le spranghe ed hanno repertato alcuni oggetti. L’obiettivo è isolare Dna o impronte differenti da quelli dei frati aggrediti. I carabinieri del Comando provinciale sono presenti in forza nella zona per cercare di trovare velocemente una soluzione alla vicenda.

Rapina o spedizione punitiva?
E' avvolta nel giallo la mattanza del convento piemontese. Sono due le principali ipotesi investigative. Rapina, forse di un gruppo di balordi sotto l’effetto di droga, o raid punitivo, a scopo di vendetta, di cui al momento però manca il movente. A sospettare che si sia trattato di una spedizione con scopi diversi da quello della rapina è anche padre Gabriele Trivellin, responsabile provinciale dei Francescani minori. "Le piste sono tutte aperte - spiega -, ma l’accanimento contro quattro frati anziani e indifesi è tale da far pensare a qualcosa di diverso da una semplice rapina".

Tuttavia nessuno esclude che tre rapinatori, forse drogati, abbiano potuto commettere la mattanza per poi accontentarsi di pochi euro, 50, forse 100, anche se sulla quantificazione esatta del bottino occorrerà aspettare che le vittime stesse forniscano indicazioni più precise.

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