«Il workshop sulle trasformazioni urbane e le periferie è stato davvero geniale, occorre darne atto al sindaco Alemanno, a Ghera e a Maria Cristina Accame che lo hanno costruito con certosina pazienza. È stato importante - ha detto Fabio Rampelli, deputato del Pdl e architetto - perchè ha sancito la fine della discriminazione pelosa da parte delle istituzioni pubbliche e dei guru del modernismo nei confronti dellarchitettura e dellurbanistica tradizionali. Personalità dalla cultura profonda come lurbanista Leon Krier, introdotto isolatamente in Italia pochi anni fa dal Cesar di Cristiano Rosponi, si sono prese la loro rivincita». E a proposito del dibattito sui grattacieli, nel quale Alemanno ha ipotizzato un referendum tra i romani, Rampelli ha detto che «lalternativa al consumo dellagro romano, coraggiosamente confermata dal sindaco, non è una costellazione di grattacieli sparsi nelle borgate, ma la densificazione, che mette daccordo modernisti e non, seppur teorizzata dal New-urbanism di Caltorpe: riqualificazione, recupero, demolizione e ricostruzione, premi di cubatura, qualità contro quantità. Ascoltare Fuksas è stato giusto, consentirgli di mettere le mani su Roma, dopo i danni fatti e i soldi bruciati a centinaia di milioni, no. Ora cè bisogno di una nuova generazione di professionisti, di concorsi internazionali, di una grande fase creativa e formativa, come quella del novecento italiano.
Nessuno conosceva Piacentini, Pagano, Terragni, Del Debbio, Libera, Moretti, SantElia, eccetera. Erano giovani umili con la voglia di emergere e un sub-strato di cultura popolare, sono diventati i campioni dellarchitettura italiana nel mondo, dopo Brunelleschi, Bernini e Borromini. Ripartiamo da lì».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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