Ranieri, un po’ medico un po’ pompiere: "Malati ma fiduciosi. Pure negli arbitri"

Ranieri, un po’ medico un po’ pompiere: "Malati ma fiduciosi. Pure negli arbitri"

Sarà che non c’è più Mourinho dall’altra parte, ma nella vigilia di Ro­ma- Inter gli ancora freschi veleni di Brescia restano per ora sullo sfondo. In attesa di eventuali deferimenti (per i dirigenti giallorossi e forse per Ranie­ri) e di novità sul ricorso del club sui tre turni di squalifica a Mexes. E anche il «nervo scoperto» Lippi - che voci da­rebbero pronto a sostituire Ranieri in caso di esonero- può attendere, dopo la replica dell’ex ct azzurro. «Non è il momento di rispondergli, ci sarà tem­po per farlo », così il tecnico di San Saba ha «congelato» la polemica, pur par­lando di «schifo»in riferimento a quan­to succede dietro le quinte del calcio. E pur sembrando stizzito con chi gli chie­de quanto sia responsabile per l’avvio stentato della Roma: «Le mie respon­sabilità sono le stesse dell’anno scor­so, quelle che avevo alla Juve quando siamo arrivati secondi e di quando ho salvato il Parma».Stasera intanto c’è la rivincita con i nerazzurri a campo in­vertito del match di Supercoppa di un mese fa.Quando la Roma offrì un’otti­ma prestazione per un’ora, pagando poi gli errori sotto porta e in difesa. «Sarà una sfida tra un squadra in sa­lute e una malata ma in ripresa », la pre­sentazione della partita dell’Olimpico di Claudio Ranieri. Mercoledì, al di là della sconfitta e delle evidenti sviste ar­bitrali, si è vista una Roma determina­ta. «È un momento difficile per noi- ha detto ancora l’allenatore di San Saba­il gruppo dopo Brescia è amareggiato, non depresso. Quando succedono co­se come quelle ti senti colpito, indife­so, ma vai avanti. Dobbiamo giocare a calcio decisi e determinati, ma pronti ad accettare le decisioni dell’arbitro. Io ho fiducia nel calcio pulito, dove ci si può sbagliare, non di quelli che fanno polemica.Hanno sbagliato,l’hanno ri­conosciuto, andiamo avanti». L’Inter è l’avversario ideale per una sterzata, anche se gli otto punti di diffe­renza dimostrano che il gap tra le due dominatrici delle ultime stagioni è for­se cresciuto a favore dei nerazzurri. «Non partiamo alla pari-l’opinione di Ranieri che già alla vigilia del torneo aveva rifiutato l’etichetta di anti-Inter - abbiamo dei problemi, dobbiamo as­semblare i nuovi, recuperare e inseri­re gli acciaccati. Il nostro campionato riparte da questa partita ma l’Inter, senza un numero uno come Mou­rinho e con un altro numero uno co­me Benitez che ha vinto tanto e ha un valore internazionale, è e resta una co­razzata che da anni detta legge in Italia ed in Europa». Il crac alla caviglia di Julio Sergio, out almeno un mese, rimette fra i pali il ro­meno Lobont ( «è lui il vice»,ha eviden­ziato Ranieri, ribadendo le già chiare gerarchie) come già era accaduto un mese fa a San Siro. Dove l’ex Dinamo Bucarest ebbe grosse responsabilità su due dei tre incassati dalla Roma. A proteggerlo, ci sarà Burdisso, l’atteso ex che l’Inter ha deciso di restituire ai giallorossi (grazie al provvidenziale in­tervento economico di Unicredit) solo dopo la Supercoppa.L’argentino rien­tra dopo i due turni di stop per l’inter­vento killer di Caglia­ri, sanzione ritenuta troppo «generosa» dai nerazzurri. Nico­las avrà un motivo in più di rivalsa e do­vrà aiutare la difesa che risulta essere la più perforata del tor­neo ( 9 reti in 4 gare).

L’altro ex Adriano partirà in panchina («sono il suo primo tifoso e spero che ci sia spazio anche per lui», così il tecnico sull’argomento) mentre si rivedran­no i convalescenti Totti e De Rossi e il norvegese Riise, che ieri ha avuto l’ok dei medici dopo la botta alla testa rime­diata in Nazionale. Confermatissimo Borriello, due gol nelle ultime due sfi­de. «Si è sbloccato subito, sono conten­to », così Ranieri sull’ex milanista. Che sotto sotto spera in una rete dal sapore di derby.

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