I banditi erano già nel mirino della sezione «furti e rapine» della squadra mobile quando misero a segno il loro «colpo del secolo»: 4 milioni rapinati presentandosi in banca travestiti da guardie giurate. Il giorno dopo due «fiancheggiatori» erano già in galera e ora, dopo altri 9 mesi di indagini lintera «batteria» è stata sgominata. Anche se i quattrini non sono mai stata ritrovati.
In carcere sono finiti tre «pezzi da novanta» come i fratelli Giuseppe e Francesco Bonanno, di 37 e 39 anni, e Cristiana DAluiso, 37, e due piccoli pregiudicati come Andrea Malcotti, 48, e Alessandro Montalto, 39. Ma soprattutto le due guardie giurate: Sante Messina, 40 anni, della Mondialpol, e Stefano Gottardi, della Battistolli, le talpe che consentivano alla banda di sapere sempre dove, come e quando sarebbero stati effettuati grossi passaggi di denaro. Come il 15 febbraio di questanno quando due finte guardie della Battistolli andarono a ritirare 4 milioni allIstituto Centrale delle Banche Popolari di corso Europa 18. Al momento della consegna però uno dei quattro impiegati ebbe un sospetto e si ritrovo con la canna di un revolver sotto il naso.
Appena 24 ore dopo Montaldo, titolare di unofficina a Cascina Barocco, venne sorpreso mentre restituiva il maglione della divisa della Battistolli a Gottardi. I due fecero parziali ammissioni, ma non i nomi dei complici, e dopo un po finirono ai domiciliari. Il resto della banda si mise in allarme e cessò ogni attività criminale. In particolare i fratelli Bonanno si limitarono alla gestione del bar e della pasticceria in via Forze Armate 236 e 238.
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