Rapinava i tassisti Dopo nove colpi egiziano in manette

Dopo nove rapine in tre settimane i tassisti hanno deciso di mobilitarsi e dare una mano alla polizia nella caccia alla banda di nordafricani che «ripuliva» i colleghi. La tecnica era sempre la stessa: un cliente chiede un passaggio poi estrae un coltello e si fa consegnare l’incasso della nottata. Così quando alle 3.30 di lunedì Vincenzo S., 55 anni, è stato minacciato con un coltello e derubato in via Marco d’Agrate ha lanciato l’allarme «a tutte le auto della polizia», ma anche a quelle dei colleghi. Ed è stato proprio un altro tassista a scorgere verso le 5.30 un individuo che corrispondeva alla descrizione mentre si infilava in uno stabile di via Comacchio. Qui gli agenti delle volanti hanno arrestato un egiziano di 29 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio, spaccio e immigrazione clandestina. L’uomo è stato riconosciuto poi dai tassisti rapinati il 20 e 28 dicembre in viale Bligny e via Sannio, mentre l’ultima vittima ha confermato che il coltello trovatogli in tasca, era proprio quello che gli aveva «accarezzato» la gola un paio di ore prima.

Gli investigatori stanno ora sviluppando le indagini nella convinzione che l’uomo faccia parte di una banda. Nordafricani erano infatti i banditi che nella notte tra il 6 e il 7 avevano rapinato due tassisti in via Fantoli a Linate e a San Donato e avevano tentato un altro colpo la notte successiva in via Prinetti.

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