Una storia bruttissima, che ricorda due episodi avvenuti nel Milanese l’anno scorso. In entrambi i casi le indagini si sono concluse con l’arresto dei malviventi: tutti nomadi residenti nei campi della città. E nomadi potrebbero essere anche in questo caso. Le vittime infatti sono molto incerte sulla loro provenienza: forse dell’Est, forse del Maghreb. Una confusione abbastanza frequente quando si ha a che fare con i Rom.
Scarni i particolari sulle vittime. La donna ha 31 anni, separata, lavora a Segrate ma abita a Pioltello, due paesi in fila, pochi chilometri l’uno dall’altro, alla periferia est di Milano. Sono circa le 23, ha appena lasciato bicchieri e bottiglie, salutato il padrone del locale dove lavora come barista, per poi salire sulla sua utilitaria e rientrare a casa. Imbocca la strada provinciale Cassanese, dopo poche centinaia di metri incontra un amico, suo coetaneo, sposato. Anche lui sta rientrando a casa, a piedi. Si fermano in un parcheggio, all’imbocco di via Rodolfo Morandi. Un luogo trafficato, a 500 metri dalla caserma dei carabinieri, di fronte a una banca.
Improvviso l’agguato. Dal buio spuntano quattro giovani sui 25/30 anni, tre armati di pistola, uno di cacciavite. I due non hanno modo di reagire o fuggire. Uno dei balordi fa spostare la ragazza sul lato passeggero, obbliga il giovane a mettersi alla guida della vettura, mentre lui si sistema dietro. Gli altri tre invece seguono a bordo di un’altra utilitaria. Non fanno molta strada, forse un chilometro lungo la Cassanese in direzione Pioltello. Poi il bandito obbliga la coppia a piegare a sinistra su una stradina sterrata, via Cascina Saresina. Si inoltrano nella campagna, dove l’incubo prende corpo. Lui viene fatto spostare sui sedili posteriori, accucciato, la pistola alla testa.
Lei viene invece fatta scendere. Niente botte o minacce, la donna capisce che reagire sarebbe peggio e obbedisce. I bruti si accaniscono a turno per due ore. Poi si fanno consegnare 70 euro e il telefono cellulare, prendono le chiavi della vettura e le buttano in mezzo ai campi, infine la fuga. Le vittime, recuperate le chiavi, si precipitano dai carabinieri di Segrate.
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