da Roma
Globalizzazione non è «sinonimo di ordine mondiale» e oggi i conflitti per «la supremazia economica» e laccaparramento delle risorse rendono difficile la vita di vuole costruire un mondo più giusto. Lo ha detto ieri il Papa, nellomelia della messa dellEpifania celebrata in San Pietro.
Benedetto XVI ha spiegato che «con Gesù Cristo la benedizione di Abramo si è estesa a tutti i popoli». Ma ha aggiunto subito dopo: «Anche oggi, tuttavia, resta vero quanto diceva il profeta: Nebbia fitta avvolge le nazioni. Non si può dire infatti che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tuttaltro. I conflitti per la supremazia economica e laccaparramento delle risorse energetiche, idriche e delle materie prime rendono difficile il lavoro di quanti, si sforzano di costruire un mondo giusto e solidale». «Cè bisogno ha detto ancora il pontefice di una speranza più grande, che permetta di preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi e alla miseria di molti». Una speranza, ha continuato, citando la recente enciclica Spe salvi, che «può essere solo Dio... non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano». Se cè una grande speranza, ha aggiunto, «si può perseverare nella sobrietà. Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nellebbrezza, nel superfluo, e si rovina se stessi e il mondo». La moderazione ha concluso Benedetto XVI non è allora solo una regola ascetica, ma anche una via di salvezza per lumanità. È ormai evidente che soltanto adottando uno stile di vita sobrio, accompagnato dal serio impegno per unequa distribuzione delle ricchezze, sarà possibile instaurare un ordine di sviluppo giusto e sostenibile. Per questo cè bisogno di uomini che nutrano una grande speranza e possiedano perciò molto coraggio».
Cè attesa per il discorso che questa mattina Benedetto XVI pronuncerà davanti al corpo diplomatico accreditato in Vaticano: un bilancio dellanno trascorso, la segnalazione delle tante situazioni di disagio e di crisi.
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