Raul, una polizza contro tutti gli infortuni

Infermeria piena, Schuster punta sul recordman della Champions in coppia con Van Nistelrooy

Raul, una polizza contro tutti gli infortuni

da Roma

Quando La Saeta - l’aereo griffato Real - atterra a Fiumicino è tempo di foto ricordo e autografi per i calciatori madridisti. Il più ricercato è Fabio Cannavaro, mentre alcune tifose spagnole accerchiano Heinze, Sergio Ramos e in particolare Raul. Già, la bandiera dei galacticos, il giocatore più presente - stasera collezionerà il gettone numero 115 - e prolifico della Champions League. Una brutta contusione alla gamba sinistra riportata a Siviglia (curata con una notte di ghiaccio e antinfiammatori) non gli impedirà di affiancare il rientrante Van Nistelrooy. «Totti? Un grandissimo - dice Raul -. Entrambi abbiamo un grosso rammarico: non aver vinto il Pallone d’Oro. Comunque giocare a Roma la prima partita è un piccolo vantaggio per noi».
L’Olimpico è stato sempre terra di conquista per il Real quando ha sfidato i giallorossi. Nell’ultimo precedente con la Lazio durante la fase a gironi è arrivato invece un 2-2 sofferto (con doppietta di Van Nistelrooy). Quel Real era in crisi di gioco e risultati, quello attuale dà più affidamento, anche se la sconfitta in campionato con il Betis ha lasciato il segno. In più la truppa di Schuster è arrivata nella capitale a ranghi ridotti: diciannove giocatori e assenze del rango di Robinho, Pepe, Saviola, Metzelder, Sneijder e Marcelo. Casillas, invece, dovrà giocare con un guanto speciale a quattro dita per preservare l’anulare e il mignolo fasciati per un infortunio. «Mi sarebbe piaciuto giocare questa partita con più elementi - confessa Schuster -, cercheremo comunque di fare un buon lavoro per avere più garanzie al ritorno».

Non crede a una crisi della Roma, teme Totti e Mancini e sa che «a Roma è difficile far gol». Un giornalista spagnolo lo stuzzica: «L’eliminazione agli ottavi sarebbe un fallimento?». Schuster è sorpreso dalla domanda, fa una smorfia, poi replica: «Ci sono due settimane per rispondere al quesito...».

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