da Milano
La cordata di Royal Bank of Scotland, composta dagli spagnoli del Santander e dagli olandesi di Fortis, ha rotto gli indugi, presentando il prospetto per rilevare lolandese Abn Amro con unofferta da 71,1 miliardi di euro, per il 79% in contanti.
La nuova offerta si colloca a un livello almeno del 10% superiore rispetto a quella, tutta in azioni, presentata da Barclays che valorizza Abn 63 miliardi. Entrambe le offerte, se fossero coronate da successo, sarebbero comunque le maggiori nella storia della finanza internazionale.
Lofferta di Rbs prevede destinazioni diverse per le due importanti partecipazioni che Abn Amro detiene in italia. Secondo il prospetto informativo diffuso ieri, il controllo di Antonveneta andrebbe agli spagnoli del Santander che, dopo la delusione registrata con il Sanpaolo, rafforzerebbero notevolmente la loro presenza in Italia in una delle aree più dinamiche del Paese. Tanto che, per finanziare lofferta, Santander intende cedere la quota in Intesa Sanpaolo, che è dell1,8% del capitale, come precisato dal ceo Alfredo Saenz presentando alla stampa loperazione. Diverso è il destino della quota detenuta in Capitalia, che verrebbe inizialmente mantenuta dalla cordata Rbs con la «previsione di dismetterla nel tempo in unottica di massimizzazione del valore».
In altri termini il consorzio cederà la quota nei tempi più brevi possibili e in modo da valorizzare al massimo la partecipazione, che attualmente è pari all8,6% del gruppo romano, e che diventerà pari all1,8% di Capitalia-Unicredit. Lamministratore delegato di Rbs, Fred Goodwin, è convinto che lofferta del suo istituto dia prospettive migliori: «Crediamo di avere una posizione strategica particolarmente ampia in tutti i principali mercati nei quali Abn sta operando. Noi siamo alti e profondi mentre loro - ha detto riferendosi ai concorrenti di Barclays - sono larghi e sottili».
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