Niente panico: anche se il vostro nome dovesse comparire nella «lista Falciani», non è affatto probabile che veniate trascinati sul banco degli imputati. A spiegarlo al Giornale è un professionista che di queste cose se ne intende: Nino Stufano, oggi avvocato specializzato in diritto tributario, dopo avere lavorato per anni come ufficiale della Guardia di finanza milanese.
«Mi è già capitato di vedere alcuni documenti provenienti da questa lista - spiega Stufano - ed è evidente che cè un problema che va affrontato prima di tutti gli altri: questa lista è utilizzabile come fonte di prova? Poiché è assodato che proviene da un reato, essendo stata sottratta illegalmente da Falciani alla sua banca, ci sono molti dubbi che possa essere acquisita agli atti di un procedimento a carico delle persone che vi si trovano indicate. Ma quandanche si trascurasse questo passaggio, ve ne sarebbe un altro altrettanto rilevante».
Ovvero?
«É attendibile questa lista? Che certezza abbiamo della sua autenticità? Non si tratta di documenti originali della banca, ma di materiale che Falciani ha elaborato personalmente, sintetizzando e trascrivendo, almeno secondo quanto afferma, le carte dellistituto di credito. Ma per essere contestate agli interessati, queste carte dovrebbero ricevere la conferma da parte della banca. E mi sembra improbabile che ciò avvenga».
Ma ipotizziamo che questa lista sia autentica ed utilizzabile. Cosa rischiano i personaggi coinvolti? Possono venire arrestati per esportazione di capitali?
«In Italia lesportazione di valuta non è più un reato da molti anni, daltronde il trattato di Maastricht prevede la libera circolazione dei capitali. Si può porre, al più, un problema di tipo fiscale. Poiché nella dichiarazione dei redditi, esattamente al quadro RW, vanno indicate eventuali disponibilità patrimoniali allestero, se questo non è avvenuto si è passibili di una sanzione. E si può anche incorrere nella sanzione che il decreto del 1990 stabilisce a carico di chi porta oltre confine somme in contanti superiori ai 12.500 euro».
Tutto qua? Ma se non cè reato perché indaga la Procura?
«Bella domanda. Per configurare un reato sarebbe necessario dimostrare che quei capitali sono il frutto di una evasione fiscale. Ma, investigativamente parlando, la vedo dura».
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