Renata Briano, assessore (sampdoriana spinta) allambiente era arrivata, in tribuna, scapigliata e col suo sorriso che non conosce frontiere. Tutti, in verità, speravano di vederla con uno dei «cappellini depoca» «made» in signora Ovadia alla cui passerella Renata era stata protagonista assoluta. Invece no, solo capelli al vento e per «portafortuna» aveva spinto il suo adorabile consorte, Luciano (gufo per eccellenza) a sostenerla. Con lei erano anche (superando frontiere ideologiche) laltrettanto scapigliato Gianni Plinio e il nuovo consigliere damministrazione della Fondazione Carige, Graziano Mazzarello. Un brutto mercoledì per tutti loro (ahimé, anche per Luciano dopo il risultato fiorentino): hanno visto tutti uscire il loro presidente cupo, amareggiato, intristito. E non è ovviamente bastato il sorriso consolatorio della bella Renata.
Intanto in «cabina Rai», Emanuele Dotto stava discettando su questa Sampdoria con profonde riflessioni come: «Non ci puoi mettere i soldi al centro dellattacco». E ancora: «Il calcio genovese è come lAmt... in rimessa». Mentre lo sosteneva il collega, lattento Renzo Cerboncini: «Stiamo avvicinandoci alla retrocessione, Brescia, Bari, Cesena sono ancora capaci di rilanciarsi...».
E ancora diceva Dotto: «Se fossi Garrone mi affiderei ad un vero manager». E forse in quel momento fischiavano le orecchie di tal Doriano Tosi, nascosto letteralmente in cappucci, coppole, zuccotti vari. Irriconoscibile. Mister «Scio Scio» doveva soffrire parecchio accanto al presidente. Così come sono diventati «verde di rabbia» i due immacolati «zuccotti» (bianchi e morbidissimi) di Marco Semino e del conte Clavarino.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.