Crisi o no, è allarme ladri nei supermercati, discount e grandi magazzini della Lombardia e di tutta Italia in generale. Si aggira infatti intorno ai 720 milioni di euro il valore delle merci sottratte in un anno in Lombardia, regione che nel Nord Italia detiene il record non certo edificante, di regione in cui si registrano più taccheggi. È il Nord Italia a essere quasi il regno dei furti con il 53,3% del dato nazionale, seguito dalle regioni del centro (28,4%) e del sud (18,3%).
Stesso quadro nero nella provincia di Milano, dove il valore delle merce rubata ammonta a ben 330 milioni di euro.
Valore che viene ripagato dalle stesse famiglie 164 euro l’anno. Lo rivela il «Barometro mondiale dei furti nel retail», la ricerca effettuata dal Rcc, il Centre for retail research, diretto da Joshua Bamfield, che ha raccolto i dati di 920 retailer di trentasei paesi distribuiti sui cinque continenti, per un totale di 115.612 punti vendita.
Dalla ricerca emerge un dato ancora più preoccupante: in Italia i furti nella grande distribuzione sono cresciuti nell’ultimo anno, del 4,1% rispetto allo 0,8% dell’Europa, attestandosi al terzo posto della classifica mondiale dopo Austria e Svizzera. Attenzione però a imputare il fenomeno alla crisi: «Gli effetti della crisi economica internazionale - spiega Isabella Corradini, docente di Psicologia sociale dell’università degli studi dell’Aquila, - si potranno valutare sulla lunghe durate».
Tra i ladri, infatti, si possono distinguere delle macrocategorie: dietro i furti di alcolici, lamette da barba, cosmetici e abbigliamento di lusso si celano bande organizzate che agiscono su commissione, mentre dietro il taccheggio di intimo, profumi e trucchi, di solito, ci sono donne tra i 30 e i 45 anni, che rubano occasionalmente, mentre gli uomini prediligono superalcolici e vini pregiati. Nella classifica dei prodotti più ambiti: lamette da barba (18,3%), cartucce per stampanti (14,3%), formaggi pregiati (8,6%) e profumi (7,8%).
«Non si può parlare di ladri per necessità o per indigenza - spiega Isabella Corradini - ma di impulso al furto dovuto all’alto valore simbolico che rivestono questi oggetti. Lo dimostrano anche i furti fatti da ragazzini, che puntano a oggetti tecnologici, come telefonini e Ipod. le persone che rubano per necessità, di norma, scelgono il prodotto che costa meno: intervengono il senso di colpa e il profondo imbarazzo: il ladro cerca di arrecare il minor danno possibile».
Rispetto a grandi magazzini e supermercati, sempre più dotati di sistemi di controllo, come telecamere a circuito chiuso, sistemi con allarme, crescono i taccheggi nei discount del 6,4% , o nei piccoli supermercati (+4,6%), meno sorvegliati. La controprova? Nei grandi magazzini i furti sono diminuiti dello 0,2%.
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