Lattuale giunta regionale continua ad attaccare il governo nazionale lamentando un mancato trasferimento di fondi dovuti; eppure se si leggono i rendiconti degli ultimi bilanci la realtà appare molto diversa da quella descritta.
A dicembre del 2009 il consiglio regionale, oltre alla finanziaria 2010, ha approvato anche il rendiconto generale della Regione per lesercizio finanziario 2008 che chiude, in termini di competenza, con 24,2 miliardi di euro di entrate accertate e con 26,2 miliardi di euro di spese impegnate, dei quali 17,2 miliardi (pari al 65,8 per cento del totale) riguardano il settore della sanità. Dei 26,2 miliardi di euro di spese complessive, 19,4 riguardano la parte corrente, 2,6 sono di investimento, mentre i restanti sono partite di giro.
Il più importante aspetto di rilievo che emerge dallesame del conto consuntivo della Regione Lazio per il 2008, quasi simile a quello del 2007 e degli anni precedenti (a parte le dimensioni della spesa sanitaria), riguarda la scarsa capacità realizzativa per ciò che concerne le spese di investimento e la loro conseguente esiguità. Le spese dinvestimento inizialmente stanziate nel bilancio di previsione per il 2008 ammontavano a 4,7 miliardi di euro. Di questi ne sono stati impegnati solo 2,6 e pagati, cioè effettivamente liquidati ed erogati agli aventi diritto, appena 0,9 miliardi. Un così basso livello di pagamenti delle spese in conto capitale finisce per avere scarso rilievo allinterno del sistema economico della Regione.
I dati sopra riportati mostrano come lamministrazione regionale incontri notevolissime difficoltà nellintraprendere e nel portare a compimento i piani di spesa inizialmente programmati e deliberati per i quali esistono e sono disponibili a tutti gli effetti le necessarie risorse.
Questo può essere dimostrato dal fatto che, se ai 4,7 miliardi di spese in conto capitale stanziate, cioè iscritte in bilancio perché dotate della occorrente copertura finanziaria, vengono sottratti i 2,6 miliardi di euro delle spese impegnate, rimangono 2,1 miliardi di euro di economie di spesa, somme cioè che non hanno trovato alcun impiego e che vengono cancellate dal bilancio della Regione come se non fossero mai esistite.
Ciò significa il venire meno di quasi la metà delle risorse inizialmente stanziate e destinate ad essere proficuamente impiegate nei settori più dinamici delleconomia regionale come i trasporti, le opere pubbliche, lambiente, lenergia, il settore casa, eccetera.
Insomma il vero problema per la Regione Lazio non è tanto quello di avere più soldi da Palazzo Chigi ma piuttosto quello di avere un governo regionale efficiente, in grado di decidere in tempi rapidi, e una macchina burocratico-amministrativa che consenta di spendere i soldi che ha in cassa.
*consigliere
regionale del PdL
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