Regione, è nato il Formigoni 2

Dopo gli arrivi di Ombretta Colli e Valentina Aprea, ora le nomine di Margherita Peroni assessore al Commercio e Luciana Ruffinelli allo Sport. Pennellate di rosa in un giunta troppo maschile e dunque a rischio condanna del Consiglio di Stato. Ma anche occasione per il governatore Roberto Formigoni di un restyling a una macchina più in difficoltà nell’immagine che nell’effettiva capacità di produrre iniziative utili ad affrontare un momento di crisi. Economica, ma anche politica visto l’assedio mediatico e giudiziario a Pdl e Lega, i due partiti che sono comunque l’asse portante del governo regionale. «La maggioranza è compatta - assicura Formigoni -, non ha perso pezzi e continuerà a lavorare da qui al 2015. Mentre a perdere pezzi è l’opposizione». Che ieri ha annunciato una mozione di sfiducia al governatore. «So che questo irrita il pubblico della sinistra - la sua replica -, ma è evidente che sono limpido come acqua di fonte». Dimissioni? «Non sono oggetto di alcuna indagine - ricorda Formigoni - non c’è il minimo indizio su tutti gli atti della nostra giunta». E sulle accuse di questi giorni dopo le indagini sui 70 milioni di euro di fondi neri distratti dalla Fondazione Maugeri, «sono come un cittadino che acquista il pane dal fornaio e non ha responsabilità se il fornaio ha quattro amanti», ha detto ribadendo l’impossibilità della Regione di prendere i visione dei bilanci di una fondazione privata che ha il dovere di consegnarli solo al prefetto e al ministero della Sanità.
Margherita Peroni, dunque, bresciana, è già stata in passato assessore regionale nel 1994 nella giunta del leghista Paolo Arrigoni, con la delega all’Assistenza e Sicurezza sociale. All’epoca, dopo un passato nella Dc, era nel Partito popolare. Poi presidente di diverse commissioni regionali e in questa legislatura a capo della commissione Sanità, posto di grande prestigio su cui ora si giocherà una partita importante. Possibile la nomina a presidente di Sante Zuffada, uomo vicinissimo al coordinatore Mario Mantovani uscito vincitore dai congressi. Non fosse così, Formigoni potrebbe puntare sul cardiologo Stefano Carugo. E, a proposito di Mantovani e delle frizioni con Formigoni, ieri ramoscello d’ulivo. «Spiace constatare come si sia voluto interpretare la mia intervista - ha detto a proposito delle sue parole nel Giornale di lunedì - in maniera polemica nei confronti del presidente Formigoni, verso cui confermo la stima del Pdl e mia personale». Con Formigoni che ci ha tenuto a precisare che la decisione del rimpasto è stata presa in pieno accordo con i partiti di maggioranza. «L’operazione - ha detto smentendo malcontenti - è stata fatta in pieno accordo con Lega e Pdl».
Leghista, invece, Luciana Ruffinelli, di Busto Arsizio, «giornalista pubblicista» (ci tiene a dire) e insegnante di storia dell’arte. Dal 1993 è diventata assessore a Busto per la Lega, in consiglio regionale è entrata nel settembre 2006 in sostituzione di Attilio Fontana che si dimise quando fu eletto sindaco di Varese. Brava, anche se non c’era molto da scegliere, dato che insieme alla Peroni era una delle tre donne elette in consiglio nei banchi della maggioranza. La terza è Nicole Minetti.

E in serata l’annuncio di Formigoni (ospite del Corriere) che «vareremo adesso, nei prossimi mesi, forse prima dell’estate, una nuova legge elettorale regionale che metterà fine al listino e inserirà un limite a due mandati consecutivi».

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