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La Regione si mette al lavoro per tagliare le leggi di troppo

La commissione Affari istituzionali vuol ridurre le norme e accorparle quando possibile in testi unici più sintetici

La Regione si mette al lavoro per tagliare le leggi di troppo
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Lombardia lavora per tagliare le leggi. Nella commissione regionale Affari Istituzionali è stato avviato l'iter per procedere alla realizzazione di testi unici per accorpare e ridurre le normative esistenti. "Un lavoro di semplificazione che va a vantaggio di cittadini e imprese" commenta il presidente della commissione, il consigliere di Fratelli d'Italia Matteo Forte. "Vogliamo arrivare a scrivere dei testi unici per diminuire il numero delle leggi. Perché avere un unico punto di riferimento normativo, invece di tante disposizioni sparse e non tutte conosciute - spiega -, aiuta a non perdersi e favorisce una chiarezza interpretativa che è fondamentale per aziende e investitori. E poi, così facendo, si rende più trasparente e meno complesso il rapporto con l'amministrazione". La Lombardia, nonostante sia la Regione con più abitanti in Italia, da questo punto di vista è già la più virtuosa. Dal 1970 sono state prodotte 2.523 leggi regionali, ma ne sono anche state abrogate 1.947. Quelle che rimangono sono "solo" 576. Di queste, quelle "aggredibili" sono 257, poco meno della metà. Alcune, come fa notare Forte, non si possono toccare, come le leggi di bilancio o quelle che riguardano le fusioni tra Comuni o le comunità montane. "Per il momento - osserva l'esponente di FdI - abbiamo deciso di concentrarci su quelle del Consiglio regionale, in particolar modo sulle norme che regolano onorificenze, simboli e identità della Regione. Ma anche sulle leggi relative all'agricoltura e alle politiche sociali, con un focus sulla disabilità, con effetti positivi per gli operatori del terzo settore e per gli enti locali". Un percorso su cui hanno già iniziato a lavorare gli uffici tecnici. E per il quale va anche registrata l'apertura delle opposizioni, quantomeno sull'intenzione di snellire il corpo delle leggi regionali. "Questo percorso - sottolinea Forte - ha avuto il via libera da parte di più di due terzi dei componenti della commissione Affari Istituzionali. Sul principio della semplificazione siamo andati ben oltre il perimetro della maggioranza". Non sempre c'è bisogno di una nuova legge. Anzi, più norme ci sono e più c'è il rischio di ingolfare le materie. "La produzione normativa di per sé non è un valore. Bisogna verificare l'efficacia di quelle che vengono approvate. Ridurre il numero delle leggi aiuta a valorizzarne la qualità". Anche perché con i testi unici si può intervenire sulle ripetizioni che creano confusione, si possono recepire interventi statali e sanare eventuali contraddizioni.

In parallelo agli sforzi dei consiglieri, anche nei singoli assessorati si sta ragionando su ipotetici accorpamenti: "Noi abbiamo semplicemente riaperto un processo. Siamo partiti con tre materie - conclude Forte - ed entro un anno contiamo di elaborare tre nuovi testi unici con cui vogliamo puntare ad abrogare diverse decine di leggi".

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