La Regione: «Vietato scaldarsi con la legna»

Nuove strategie contro lo smog. Stufe e camini sulla «lista nera»

Pamela Dell’Orto

In attesa di riproporre il progetto di legge che vieta la vendita dei diesel inquinanti, la Regione continua la sua battaglia allo smog e mette in campo nuovi provvedimenti. Primo fra tutti il divieto di tenere accesi camini, caminetti e stufe a legna. Divieto che potrebbe scattare già dalla prossima settimana (con l’applicazione di un provvedimento urgente, ma l’assessorato all’Ambiente sta già studiando un progetto di legge), e che potrebbe durare fino a fine marzo (fino alla fine del periodo critico). Ma, attenzione, il provvedimento sarà rivolto solo ai privati. «Porteremo avanti con forza la direttiva europea sul divieto di uso dei legni combustibili per camini non dotati di filtro». Ad annunciarlo il presidente lombardo Roberto Formigoni, dal trentunesimo piano del Pirellone, da cui ieri (giornata limpidissima) ha invitato tutti a godersi la vista «del Monte Rosa e del Resegone».
Divieto dunque per chi risiede in Lombardia di accendere stufe a legna e camini, senza un filtro anti-polveri. Perché «alcuni recenti studi universitari e dell’Arpa hanno rivelato che le polveri sottili prodotte dai camini senza filtri raggiungono dei livelli allarmanti», come ha spiegato l’assessore Domenico Zambetti. Esenti dal provvedimento invece ristoranti e pizzerie con forno a legna, «già sottoposti a controlli periodici». Critiche al provvedimento sono invece arrivate da due consiglieri regionali diessini, Marco Cipriano e Giuseppe Civati, che accusano il governatore di aver «illuso i lombardi con la legge sui diesel» e poi di «vietare i forni a legna, peraltro già fuori norma, sapendo che il problema è più ampio».
La campagna della Regione su auto e caldaie va avanti, anche se ieri i valori del Pm10 sono diminuiti. Da ieri sono stati intensificati i controlli su auto e mezzi diesel. Insieme alla polizia locale è infatti al lavoro anche una squadra speciale di tecnici dell’Arpa. E già da ieri sono arrivati i primi risultati: in metà giornata (fino alle 15), sono stati quindici i mezzi controllati, uno di questi (un mezzo pesante) è stato sequestrato, due sono stati multati, e sono stati ritirati due libretti per mancata revisione. «Intendiamo dare un segnale forte agli automobilisti per dire loro di fare attenzione che le loro automobili non inquinino», ha detto Formigoni. Intanto sono aumentati i controlli sulle caldaie e gli impianti di riscaldamento degli edifici.
Una critica alla Regione è invece arrivata ieri dai Verdi. Carlo Monguzzi, capogruppo in consiglio regionale, ha parlato di controlli della caldaie «istituiti nel 1993, come il controllo sui tubi di opacimetro della auto: un amministratore serio dovrebbe scusarsi coi cittadini per aver perso 11 anni, perché con 11 anni di controlli avremmo caldaie e auto meno inquinanti».

Controlli che, gli ha risposto Formigoni «spettano di competenza a comuni e province: la regione Lombardia ha messo invece in campo una task force proprio per dare loro un segnale. Ci attendiamo comunque una risposta di responsabilità da parte di tutti i cittadini».

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