Leco della vittoria dellamericano Floyd Landis nel Tour de France più strano e sgangherato della storia recente si è spenta prima ancora di cominciare a risuonare. Il rumore stordente dellinchiesta spagnola sul doping, che ha giustiziato e decapitato questo Tour, non accenna invece a svanire.
A ruote ferme, la polemica per lesclusione di nomi eccellenti, come Ivan Basso e Jan Ullrich, divampa ancora più forte di quanto ha fatto in questi giorni di gara. I direttori sportivi delle 20 squadre che danno vita al Pro Tour difendono strenuamente il codice etico, firmato per debellare la piaga del doping. Anzi, hanno deciso di inasprire le sanzioni previste per gli atleti coinvolti in sospetti casi sospetti e per quelli contro i quali sia stato emesso un giudizio penale: il periodo massimo di esclusione dalle corse potrà arrivare a quattro anni, a fronte degli attuali due. Per ora laccordo è solo verbale, ma si attende solo lavallo dellUci per metterlo nero su bianco.
Intanto, in Germania la tegola Ullrich pare sia riuscita a rendere più sensibili le autorità sportive e politiche riguardo il problema dellutilizzo di sostanze dopanti. Il governatore della Baviera, Edmund Stoiber, ha lanciato la proposta di una legge antidoping. «Si necessita afferma Stoiber di tolleranza zero nei confronti del doping, come avviene da tempo in Francia, Italia e Spagna.
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